13 Aprile 2016

Terrorismo: istigò alla Jiahd su Facebook, detenuto trasferito a Prato


E’ stato trasferito dal carcere Don Bosco di Pisa al circuito alta sicurezza del carcere di Prato Jalal El Hanaoui, il marocchino di 26 anni arrestato nel giugno scorso con l’accusa di istigare alla jihad attraverso alcuni profili Facebook da lui gestiti direttamente. Il giovane, che risiede a Ponsacco da oltre 15 anni insieme alla famiglia, è stato trasferito sabato scorso dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria alla vigilia dell’udienza in corte d’assise, in programma venerdì, durante la quale è in programma la sua deposizione.
“E’ un provvedimento che, allo stato, non ha alcuna giustificazione e non risponde ad alcuna logica – afferma il suo avvocato difensore, Marco Meoli – che prende corpo dopo mesi di reclusione durante i quali Jalal ha tenuto un comportamento esemplare, non ha mai creato problemi né al personale penitenziario, né agli altri detenuti. Anzi, recentemente si era iscritto a corsi di musica e partecipava serenamente alle attività previste in regime di detenzione”. Secondo il legale, “si tratta di una scelta che che impone un’inaspettata, improvvisa, limitazione alle possibilità di difesa nell’attesa della prossima udienza fissata per venerdì”. L’ultima udienza era stata caratterizzata da un acceso botta e risposta tra giudice e pm riguardo alla testimonianza di un agente di polizia citato come teste dall’accusa e giudicata lacunosa da parte del presidente della corte d’assise.