15 Aprile 2016

Rsa Narnali, via al processo. I familiari delle vittime: “Fare luce sulle responsabilità dei controllori” VIDEO


Alla vigilia dell’apertura del processo a carico di 13 indagati, i familiari degli anziani vittime dei maltrattamenti alla Rsa di Narnali chiedono che anche chi aveva responsabilità di controllo sia chiamato a rispondere dei fatti: percosse, violenze e umiliazioni a danno di malati di Alzheimer, testimoniate dalle immagini delle telecamere collocate dalla polizia. È la richiesta di 5 nuclei familiari assistiti dallo studio legale di Alberto Rocca (in totale sono una ventina le parti offese), che per lanciare il messaggio alla città hanno tenuto una conferenza stampa in Comune, al quale ha partecipato anche il sindaco Biffoni.


Tra le richieste rivolte alla magistratura c’è anche quella di considerare altri casi che non sono entrati nel processo e fare luce su episodi pregressi. C’è la figlia di una donna che ha notato lividi alle braccia dell’anziana madre, ed altre anomalie, poco più di un mese prima dell’adozione delle misure cautelari, nel luglio scorso, e ha segnalato la cosa alla direzione della struttura. “Inoltre mia madre pareva sedata e non ero convinta della terapia, chiedevo informazioni al personale ma non ricevevo risposte esaurienti” aggiunge Roberta Borciani.
C’è poi la testimonianza di Silvana Maccherini, che già dal novembre 2011 aveva denunciato ai carabinieri e ai responsabili della struttura, la presenza di lividi sul corpo del marito malato di Alzheimer, poi deceduto nel luglio 2014. “Se non ci fosse stata l’archiviazione e fossero state installate le telecamere all’epoca, forse altri episodi sarebbero stati evitati” dice la donna.


Nelle parole dei familiari c’è la sofferenza per una ferita che inevitabilmente si riapre, dopo la lunga malattia e in alcuni casi la morte dei propri cari, ma c’è anche la sete di giustizia e di una “pena equa e severa”, per evitare che altri episodi simili possano accadere. Il sindaco Matteo Biffoni ha assicurato pieno appoggio ai familiari delle vittime: “Quello che è successo – ha detto – è una delle vicende più dolorose nella storia della città, che ha aperto una breccia nel rapporto di fiducia con le persone preposte alla cura dei più deboli e indifesi. Questa frattura deve trovare il giusto riconoscimento in sede processuale e se ci saranno le condizioni, il Comune chiederà la costituzione di parte civile. Spero che voi familiari delle vittime non perdiate la fiducia nelle istituzioni: la comunità sta dalla parte di chi ha subito questo strappo”.

D.Z.

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