25 Aprile 2016

Sconfigge un tumore e si mette in cammino sulla via di San Francesco: “Voglio trasmettere speranza ai malati”


Un nuovo pellegrinaggio per dare speranza ai malati di cancro. Dopo il cammino di Santiago di Compostela e i 1000 chilometri percorsi lo scorso anno (leggi l’articolo), Carlo Banchelli, il pratese che ha sconfitto un melanoma grazie alle cure del reparto di immunoterapia oncologica dell’Ospedale Le Scotte di Siena, si è rimesso in cammino, questa volta sulla via di Francesco. Circa 500chilometri, dal santuario de La Verna fino a San Pietro in Vaticano in compagnia di Meri Calamai, un’amica che ha perso il marito per un tumore al pancreas.
Carlo e Meri, assieme alla cagnolina Megi, sono partiti da 13 giorni e sono giunti a metà del cammino.

“La motivazione, che mi spingerà lungo i 500 km della Via di Francesco, è la solita – spiega Carlo – Dare nuove certezze ai malati oncologici come me, sulle frontiere raggiunte dall’Immunoterapia oncologica. Partendo dal suggestivo Santuario de La Verna, cercherò di raggiungere Piazza San Pietro in Vaticano, passando da bellissime cittadine come Sansepolcro, Gubbio, Assissi, Foligno, Trevi, Spoleto, Piediluco, Rieti e molti altri piccoli borghi sperando di riuscire a trasmettere un messaggio a più persone possibile, che possa dare nuovi orizzonti ai colpiti come me dal ‘male del secolo’”.

Carlo Banchelli era stato colpito da metastasi di melanoma. Dopo alcune operazioni all’ospedale di Prato, è stato seguito a Siena dall’equipe specialistica di immunoterapia oncologica, diretta dal dottor Michele Maio. “Le metastasi erano diventate non più operabili e avevo solo 3 mesi di vita, quando mi hanno inserito in un esperimento internazionale che testava un nuovo farmaco – racconta Carlo Banchelli, intervistato dalla rivista San Francesco Patrono d’Italia -. Ho avuto grande fortuna: le metastasi non solo si sono fermate, ma sono rientrate e sparite completamente. Da circa due anni le mie tac sono pulite e non c’è più nessuna traccia del cancro. Da allora cerco di divulgare questa notizia per incoraggiare non solo coloro che sono affetti da melanoma, ma tutti i pazienti oncologici, che spesso tendono a chiuudersi e a isolarsi. È lo sbaglio maggiore che si possa fare e vorrei durante questo cammino a riuscire a trasmettere un po’ di speranza”.

“L’anno scorso ho perso mio marito per un tumore al pancreas – dice Meri Calamai -. Io e Carlo eravamo già amici e quando mi ha chiesto di andare insieme a lui lungo il cammino di Francesco sono stata contenta. Ho deciso di fare questa esperienza perchè si parli di più del cancro e dei malati oncologici. Mio marito se ne è andato giovane e mi diceva: ‘Noi malati di tumore ci guardano sempre con un occhio torto’. Voglio che le persone si aprano e che cerchino di parlarne”.