“Siamo ancora a denunciare le gravi e inaccettabili carenze di Poste Italiane. I lavoratori non possono essere gli unici a pagare per il caos aziendale che penalizza il loro lavoro e il servizio reso ai cittadini”. La denuncia arriva dal segretario della Uilposte Toscana, Renzo Nardi: il sindacato, insieme alla Slc-Cgil, ha proclamato lo sciopero degli straordinari in tutta la Toscana a partire dal 2 maggio fino al 25 maggio compresi.
In particolare, Uilposte Toscana denuncia “la carenza cronica e strutturale del personale su tutto il territorio regionale a cui l’azienda non riesce a fare fronte nemmeno con le infornate di contratti a tempo determinato”; “l’inefficienza degli automezzi, che creano disagi e disservizi, ma a volte mettono a rischio l’incolumità dei lavoratori” e “la riorganizzazione pesante imposta con il recapito a giorni alterni che comincerà ad Arezzo e che poi riguarderà tutta la Toscana”.
Di qui, la mobilitazione generale, promossa anche dalla Cisl, che annuncia lo “stop” agli straordinari per i portalettere delle Poste delle province di Firenze e Prato. La protesta andrà avanti dal 30 aprile al 24 maggio prossimo per tutti i lavoratori di Poste Italiane del settore del recapito delle due province. I motivi? Ancora carenza di personale e mancanza di strumenti, come motorini e automezzi, che produce ritardi nei tempi di consegna.
“Ci dispiace per i clienti che in questo mese subiranno ulteriori disagi, ma sappiano che ci stiamo battendo per poter offrire loro un servizio migliore”, dice Marco Nocentini, segretario territoriale Cisl Poste. “In provincia di Firenze e Prato – spiega Nocentini – il personale applicato al recapito è insufficiente a garantire i servizi ai cittadini e questo determina una situazione assai pesante. Al recapito la carenza di personale, unita a una organizzazione di lavoro che sta facendo acqua da tutte le parti, sta mettendo in ginocchio il servizio”.
“Poste Italiane – conclude il segretario Cisl Poste – non ha finora dato segni di voler sopperire a queste carenze. Per questo abbiamo deciso questa agitazione, per sbloccare una situazione non più sostenibile e poter offrire un servizio migliore ai nostri clienti”.