Un padiglione nel giardino di Sant’Orsola per monitorare in tempo reale lo stato d’avanzamento dei cantieri e visionare il cronoprogramma della demolizione selettiva del vecchio ospedale. È il fiore all’occhiello della convenzione per il Parco Centrale, sottoscritta da Comune ed Asl: un’azione specifica di comunicazione all’insegna della trasparenza, che consentirà a chiunque di “toccare con mano” l’operazione di portata storica.
Il nuovo padiglione – una struttura aperta, della grandezza massima di 100 metri – sarà costruito con materiali recuperati dall’abbattimento del Misericordia e Dolce e potrà ospitare conferenze, dibattiti e tavoli di confronto. Resterà aperto fino al taglio del nastro del polmone verde, previsto per i primi mesi del 2019.
“Vogliamo raccontare bene quello che sta accadendo – sono le parole del sindaco Matteo Biffoni – anche durante un cantiere che cambierà il volto della città. Chiunque sia interessato si potrà recare in questo luogo, trovando cronoprogramma e informazioni sul cantiere, oltre a vedere ciò che sta accadendo”.
Intanto procede a passo spedito l’iter per buttar giù i 160mila metri cubi di volumi dell’ex nosocomio. Le pinze entreranno in azione a gennaio del prossimo anno. Lunedì mattina, in seduta pubblica, verranno aperte le buste economiche per la scelta del progettista a cui spetterà, entro tre mesi, redigere il piano per lo smantellamento, operazione da 3 milioni e mezzo di euro.
A completare l’intesa tra Asl e Comune, anche il restyling dell’antica piazza dell’ospedale, una delle porte di accesso al futuro Parco Urbano. Domani partiranno i lavori di restauro delle facciate di Palazzo Spedalinghi, della Cappella di San Barnaba e del Pellegrinaio novo: gli edifici storici saranno restituiti alla città nella loro forma originale, con strato di intonaco. I lavori – per un costo pari a 260mila euro – sono finanziati quasi interamente dal Ministero della Salute, mentre al Comune spetterà il rifacimento della pavimentazione della piazza.
“Abbiamo rilevato dalle indagini materiche – dice Sara Allegranti, del dipartimento tecnico dell’Ausl – che ci sono tante tracce di intonaco sia Ottocentesco che Trecentesco, ma la cosa importante e la tutela che ne deriva. Al momento il degrado è forte: anche per questo la Sovrintendenza ha condiviso con noi questa scelta di intervento”.
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