9 Giugno 2016

Allarme bomba in tribunale, è la terza volta in pochi mesi. Il procuratore Nicolosi: “Dal ministero nessuna risposta sulla richiesta di metal detector”


Ancora un allarme bomba in tribunale. Stamani, intorno alle 10, al corpo di guardia è arrivata una telefonata anonima che segnalava la presenza di un ordigno all’interno del palazzo di giustizia. Poche parole pronunciate da una voce maschile con accento straniero. Sul posto sono giunte immediatamente alcune volanti, personale della Digos ed una pattuglia dei carabinieri. Le forze dell’ordine hanno effettuato le opportune verifiche, durate poco meno di un’ora, il tempo necessario per prendere atto che si trattava di un nuovo falso allarme. Stavolta, al contrario di quanto accaduto in altre occasioni, il tribunale non è stato evacuato. Il procuratore capo Giuseppe Nicolosi, dopo un consulto con il presidente del tribunale Nicola Pisano, ha ritenuto che non vi fossero elementi tali da giustificare l’evacuazione del palazzo. Una decisione assunta anche come forma di deterrenza rispetto ai ripetuti procurati allarmi che si stanno facendo sempre più frequenti. Alcune persone hanno comunque preferito uscire spontaneamente dal palazzo e anche la regolare attività ne ha risentito in parte. Sulla vicenda la Procura aprirà un’inchiesta per procurato allarme.
L’episodio di stamani ripropone il problema della sicurezza del tribunale di Prato, già sollevato più volte in passato. “Sto continuando a scrivere al Ministero di Giustizia per chiedere l’installazione di metal detector all’ingresso del palazzo, ma purtroppo nessuno ci risponde. Queste sono le condizioni in cui siamo costretti a lavorare” ha denunciato nuovamente il procuratore Nicolosi.
Quello di stamani è il terzo falso allarme bomba avvenuto al tribunale di Prato nel giro di pochi mesi. Il primo risale al 15 dicembre scorso, quando all’interno di un bagno al pian terreno venne rinvenuto uno zaino sospetto, contenente una batteria e alcuni fili elettrici (Leggi l’articolo). Il 2 marzo, invece, il palazzo di giustizia fu evacuato in seguito ad una telefonata che segnalava la presenza di un ordigno all’interno del tribunale. Poche parole, pronunciate da una voce maschile che inneggiò ad Allah (Leggi l’articolo).

Foto di archivio