14 Giugno 2016

Museo Palazzo Pretorio: prorogata fino al 31 agosto la mostra “L’ombra degli Etruschi”


Tre mesi di eventi collaterali, laboratori per bambini, attività didattiche e visite guidate: cresce il gradimento per la mostra “L’ombra degli Etruschi. Simboli di un popolo fra pianura e collina” inaugurata il 19 marzo scorso al Museo di Palazzo Pretorio e che ora viene prorogata fino al 31 agosto. Due mesi in più per ammirare un tesoro archeologico tutto da scoprire da Fiesole ad Artimino, passando per il cuore di Gonfienti. Sono cinquemila i visitatori che finora hanno visitato la mostra “L’ombra degli Etruschi”.
«Un risultato significativo per una mostra di archeologia in un territorio, come il nostro, che nell’immaginario collettivo è legato indissolubilmente al Quattrocento di Filippo Lippi – sottolinea l’assessore alla Cultura del Comune di Prato, Simone Mangani – La decisione di prorogare la mostra è stata presa anche in ragione delle sollecitazioni della Regione Toscana che ha deciso di istituire, il 27 agosto, la Giornata degli Etruschi». E a luglio il Museo parteciperà alle “Notti dell’Archeologia”, la tradizionale manifestazione promossa dalla Regione Toscana con l’Associazione Musei Archeologici della Toscana (Amat).

I NUMERI. Durante i primi tre mesi di attività espositiva, è stata particolarmente apprezzata la formula delle visite guidate alla mostra in abbinamento alle visite al sito di Gonfienti, per un totale di 180 presenze ai tre appuntamenti organizzati ad aprile e maggio. Venti gli eventi collaterali, tra cui cinque conferenze scientifiche con studiosi ed esperti di etruscologia tra i quali i professori Giovannangelo Camporeale e Adriano Maggiani, senza dimenticare Paolo Bruschetti, presidente del Maec di Cortona con cui il Museo ha stretto una preziosa collaborazione in occasione delle rispettive mostre dedicate agli Etruschi. Tra le iniziative più apprezzate, la proiezione del documentario “Etruria sconosciuta. I territori a nord dell’Arno” e la conferenza-spettacolo con l’etruscologa Simona Rafanelli e il musicista Stefano Cantini.

Grande successo anche per l’iniziativa “A tavola con gli Etruschi. Banchettando con gli antichi”: la cena organizzata il 10 giugno scorso nel cortile del Pretorio ha registrato il tutto esaurito. Infine, la scuola. Da metà marzo a fine maggio, l’universo etrusco ha portato al Museo 21 gruppi e 406 partecipanti tra studenti della scuola primaria, secondaria di primo grado e dell’infanzia con attività didattiche che hanno preso spunto dalla mostra.

LA MOSTRA. Oltre trenta preziosi reperti, alcuni mai visti, una produzione di pregio tra cippi, stele e bronzetti per raccontare una storia ricca di suggestioni, che ricostruisce le lontane radici culturali di quest’area della Toscana passando per Prato con la città di Gonfienti. Negli spazi a piano terra riservati alle mostre temporanee i visitatori possono ammirare dieci bronzetti e 24 monumenti in pietra (cippi e stele) decorati a rilievo, appartenenti a famiglie gentilizie che ponevano sulle proprie tombe l’immagine di se stesse, quella che volevano trasmettere all’esterno. La mostra “L’ombra degli Etruschi” alza il velo sulla collezione delle “pietre fiesolane”, una delle produzioni che meglio caratterizzano un’ampia porzione di territorio fra pianura e collina dal Mugello alla Val di Sieve, dall’area fiorentina e fiesolana fino a quella pratese e pistoiese. Cippi e stele diventano così parte integrante dei tumuli sacri che costellavano le grandi vie di comunicazione fluviali e terrestri lungo il corso dell’Arno e dei suoi affluenti. Terre di viaggio e luoghi sacri per gli Etruschi che non di rado si fermavano lungo il cammino per pregare. L’esposizione ha il merito di ricostruire in modo unitario e omogeneo il significato di questa produzione eccellente, dai risvolti sacri e connessi al mondo dell’oltretomba, riunendo per la prima volta in una sede unica i pezzi più pregiati in funzione della loro rappresentatività sul territorio. Il richiamo alla città di Gonfienti è testimoniato da figure di devoti in bronzo e dalle raffigurazioni presenti su un’importante kylix (coppa) attica a figure rosse, attribuita al celebre pittore ateniese Douris. La maggior parte del bronzetti votivi proviene da collezione privata, oltre a un inedito che arriva dagli scavi di Gonfienti (area Interporto). Questi manufatti, destinati a un ceto medio “allargato” piuttosto che all’aristocrazia etrusca, venivano prodotti in loco e rappresentavano la dedica dell’offerente alla divinità. Due esemplari si distinguono per l’alta qualità artistica e per la ricchezza dei dettagli: l’Offerente di Pizzidimonte conservato al British Museum di Londra dalla fine dell’Ottocento, di cui si espone una riproduzione e il giovane nudo, forse proveniente dalla stessa area, facente parte delle collezioni più antiche del Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
Per l’allestimento della mostra, a cura dell’architetto Francesco Procopio, è stato scelto un gioco di luci e ombre per esaltare il nucleo dei materiali pratesi (bronzetti e coppa attica) e il profilo austero ed elegante delle “pietre fiesolane”.

LA VISITA. La mostra è visitabile tutti i giorni, dalle 10.30 alle 18.30 (eccetto il martedì). La biglietteria chiude alle 18 e il biglietto d’ingresso è di 4 euro. Info e prenotazioni: 0574 19349961 dal lunedì al venerdì ore 9-18, il sabato ore 9-14. Info: www.palazzopretorio.prato.it

Progetto scientifico e percorso espositivo a cura di Giuseppina Carlotta Cianferoni (Polo Museale della Toscana), Paola Perazzi, Gabriella Poggesi e Susanna Sarti (Soprintendenza Archeologia della Toscana), in collaborazione con Rita Iacopino
La mostra è promossa dal Comune di Prato – Assessorato alle Politiche Culturali, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Soprintendenza Archeologia della Toscana in collaborazione con Il Polo Museale Regionale della Toscana (Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Galleria e Museo di Palazzo Mozzi-Bardini e Villa Medicea di Cerreto Guidi)