14 Luglio 2016

Attenzione alle truffe da parte di finti carabinieri: ecco come difendersi VIDEO


Nelle ultime settimane nelle province limitrofe alla nostra sono pervenute diverse segnalazioni e denunce circa truffe e furti perpetrati in danno di persone sole e spesso anziane ad opera di sedicenti carabinieri. Soggetti che, spacciandosi per appartenenti alle forze dell’ordine, hanno convinto le vittime a farli entrare in casa per poi derubarli approfittando di un momento di distrazione o addirittura, prospettando un bisogno economico di un figlio o di un parente, si sono fatti consegnare denaro contante. In altre circostanze sono stati invece simulati incidenti stradali per poi farsi consegnare in strada denaro, minacciando in caso contrario conseguenze per la patente di guida, multe salate o accusandoli di difetti sull’assicurazione del veicolo. Il Comando provinciale dei Carabinieri di Prato fa sapere che “queste truffe vengono perpetrate anche a mezzo telefonico sia su utenza fissa che cellulare, considerato che ormai i numeri sono facilmente reperibili. A tal riguardo, in due episodi recentemente verificatisi nel senese, le vittime sono state contattate telefonicamente da un sedicente maresciallo dei carabinieri che le invitava a consegnare del denaro ad un avvocato che sarebbe giunto di lì a poco presso il loro domicilio per asserite esigenze legali di un parente che non sarebbe stato in condizione di telefonare personalmente”.

Il Comando provinciale dei Carabinieri di Prato ribadisce – attraverso una nota – a tutta la cittadinanza che “le forze di polizia non richiedono assolutamente ed in nessuna circostanza pagamenti in denaro, né in contanti né sotto forma di assegni o bonifici, generalmente non si presentano in abiti civili presso le abitazioni in particolare di persone anziane (proprio per non indurle in errore) e non comunicano telefonicamente il verificarsi di incidenti gravi nè tantomeno richiedono di accedere alle abitazioni private in abiti civili”.
A tal proposito i carabinieri rivolgono un appello alla cittadinanza invitandola ad osservare alcuni accorgimenti: non consentire mai l’accesso alla propria abitazione a sconosciuti, neanche se sedicenti carabinieri che mostrino un tesserino o qualsivoglia distintivo o pettorina (in quanto potrebbero essere falsi); non consegnare mai somme di denaro a sconosciuti; non dire mai di avere una cassaforte in casa né tantomeno la sua ubicazione; non dare riferimenti circa proprie abitudini, orari o qualsivoglia informazioni riguardo ai propri familiari ed amici.
“Gli esempi sopra elencati – prosegue la nota – sono purtroppo solo alcuni dei mezzi più frequentemente utilizzati per porre in essere questo genere di truffa. Infatti il modus operandi, spesso molto ben studiato, cambia continuamente rendendo necessario sottolineare la necessità che tutti coloro che vengano contattati o avvicinati da sedicenti carabinieri chiamino immediatamente il numero di emergenza gratuito 112, affinchè sia inviata una pattuglia in divisa con auto di servizio per verificare l’effettiva identità dei truffatori. A tal proposito mai fidarsi di soggetti che simulino colloqui telefonici con numeri di emergenza: chiamare direttamente il 112 ed attendere chiusi in casa l’arrivo della pattuglia in divisa con autovettura di servizio. E’ importante evidenziare che nessuna richiesta sarà mai considerata superflua o inopportuna, anzi è sempre meglio una telefonata in più piuttosto che una in meno. Nei rarissimi casi in cui si possa effettivamente trattare di un Carabiniere in abiti civili e non di un truffatore, al Carabiniere non dispiacerà certo attendere l’arrivo dei colleghi prima di procedere nella propria attività”.