Un parto apparentemente regolare, poi una serie di complicazioni fino alla tragica fine, nelle stanze dell’ospedale di Careggi. Annalisa Casali, pratese di 36 anni, dipendente della filiale di Adecco, non ce l’ha fatta: è morta, ieri, intorno alle 7 del mattino, dopo una serie di difficoltà che l’hanno costretta a rientrare in sala operatoria per ben due volte dopo la nascita del suo primo figlio, Samuele, venuto alla luce in modo naturale nella notte tra sabato e domenica.
Il bimbo, di circa tre chili, sta bene, mentre per salvare la mamma – ex studentessa del Convitto Cicognini, con un passato da scout – non sono bastate le manovre messe in atto dal personale sanitario. Secondo la ricostruzione fornita dalla direzione di Careggi, la donna è arrivata al reparto di maternità attorno alle 2 di notte di domenica scorsa. Due ore di travaglio, la nascita di Samuele, dopo sorgono i primi problemi: la paziente accusa forti dolori addominali ed un’ecografia evidenzia la presenza di un sanguinamento anomalo, poi attributo – in sala operatoria – a vasi della milza.
Il peggio sembra esser passato, la 36enne – trasferita in terapia intensiva – risponde alle cure ma nella notte del 3 ottobre, circa 24 ore dopo il parto, ricomincia a sentirsi male. Una nuova corsa in sala operatoria, a causa di altre emorragie interne: vengono eseguite alcune trasfusioni di sangue ma Annalisa muore poco dopo, lasciando soli il bimbo e il compagno Gabriele, tornitore pratese, ora in preda allo sconforto.
La procura di Firenze ha aperto un’indagine sul caso e l’ospedale ha disposto un riscontro diagnostico per capire le cause del decesso. E verificare se la donna soffrisse di patologie preesistenti o molto rare, che potrebbero essersi manifestate proprio dopo la nascita del primogenito.
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