Acqua cara, per molti carissima. Arrivano le nuove tariffe del servizio idrico in Toscana, con aumenti in bolletta per i Comuni della regione. L’assemblea dei sindaci dell’Autorità Idrica ha approvato a maggioranza i ritocchi avanzati dai gestori, che dovrebbero garantire entrate sufficienti per ammodernare le reti. Investimenti necessari, sì, che però pesano sulle tasche delle famiglie.
In alcuni casi i “balzelli” sono più contenuti di quelli indicati in precedenza dal gestore, in altri sono rimasti tali e quali. Bollette a peso d’oro nella zona servita da Acque spa, ovvero Pisa e provincia, l’area del cuoio, l’empolese e non va meglio neppure ai cittadini di Firenze, Prato e Pistoia, che dovranno sborsare il 4% in più a Publiacqua, percentuale in ogni caso quasi dimezzata vista l’ipotesi iniziale del +7,5%.
Confindustria Toscana Nord contesta il provvedimento, un macigno per le imprese, mentre gli assessori Filippo Alessi e Simone Calamai, presenti in assemblea per i Comuni di Prato e Montemurlo, rivendicano la loro scelta. Per entrambi si tratta di un via libera che allontana lo spettro di aumenti ancora più pesanti per l’utenza: senza l’ok dei sindaci, per legge, sarebbero infatti rimasti validi gli aumenti, ben più alti, dei gestori, entrati già in vigore a gennaio di quest’anno.
“Le bollette aumentano del 4% rispetto al 7% previsto – rimarca l’assessore Alessi – quindi i cittadini avranno un conguaglio, perché hanno già pagato un aumento del 7%. Dunque avranno un conguaglio per il 3%. In ogni si caso – conclude – si tratta di risorse che serviranno a finanziare interventi utili, con ricadute positive sul servizio stesso”.
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