7 Aprile 2017

Finto matrimonio con ballerina kazaka, l’imprenditore si difende: “Ha organizzato tutto lei”


Il finto matrimonio? “Era solo una festa nella nostra casa per far vedere ai suoi genitori, collegati via Skype, che la ragazza si era sistemata con una persona per bene. Ha organizzato tutto lei, io ho pagato e basta”. Si è difeso così stamani l’imprenditore 56enne di Poggio a Caiano, accusato di aver messo in scena nell’ottobre 2011 un finto matrimonio nella propria villa con una ballerina kazaka, con tanto di invitati e falso sindaco con fascia tricolore ad officiare le nozze.
Cinque mesi dopo, il 9 marzo 2012, la donna denunciò ai carabinieri di essere andata in Comune a Poggio a Caiano per richiedere il certificato di matrimonio, utile al rinnovo del permesso di soggiorno, e di aver scoperto di essere ancora nubile. Per questo l’uomo, che all’epoca dei fatti non poteva convolare a nozze perché era ancora sposato, è a processo per truffa, sostituzione di persona e usurpazione di carica (quella del falso sindaco di Poggio a Caiano, in concorso con l’interprete del primo cittadino, tuttora ignoto).

Nell’udienza di oggi l’imputato, assistito dagli avvocati Ugo Fanti e Luigi Bigagli, ha reso dichiarazioni spontanee raccontando la sua verità, dall’incontro con la ballerina in un night di Pescia, fino alla convivenza e alla brusca conclusione della storia: “Ci siamo frequentati per 3-4 o 5 mesi, poi è venuta a convivere con me. Si è convissuto per benino, tranquillamente e quando siamo arrivati vicino a marzo, mi ha detto che le scadeva il permesso di soggirono. Io avevo la ditta e l’ho assunta per farle ottenere il rinnovo del permesso, ma lei non è venuta a lavoro… perchè alzarsi la mattina è dura! L’otto marzo, quando eravamo a cena al ristorante, abbiamo discusso perchè lei voleva la carta di soggiorno e non il permesso di soggiorno. Il nove marzo è andata via di casa”.
La difesa dell’imputato ha chiesto e ottenuto di ammettere agli atti un documento del 7 marzo, in cui – recatasi al patronato per le pratiche relative al permesso di soggiorno – la donna avrebbe sottoscritto di essere nubile. Nella prossima udienza, l’impiegata del patronato che ha redatto il documento sarà chiamata a testimoniare, su richiesta della difesa dell’imprenditore.
Il pubblico ministero e la parte civile, rappresentata dall’avvocato Marta Stefani del Foro di Pistoia, hanno chiesto di produrre la busta paga relativa all’assunzione che risale ai primi di marzo 2012, la verifica del pagamento dei contributi Inps e i documenti sulla cessazione del rapporto di lavoro.

Nell’udienza di oggi sono stati sentiti anche un maresciallo dei carabinieri e la testimone della “sposa”.
“Il matrimonio si doveva fare in comune a Poggio a Caiano, ma il suo futuro marito le ha fatto una sorpresa nella villa dove abita a Poggio a Caiano – ha detto l’amica moldava della ballerina – Erano presenti ospiti che non conoscevo dalla parte del marito, per la sposa c’ero solo io. Il sindaco? Si presentava bene: giacca, camicia e fascia tricolore. Durante il matrimonio mi fece firmare un documento con una matita e la cosa mi sembrò strana”. Poi la testimone della sposa ha detto di non ricordare se scattò delle foto, ma l’avvocato Fanti le ha fatto notare che ai carabinieri, nel 2012, riferì di aver scattato molte foto con la macchina fotografica dell’amica e che all’epoca non si ricordava se le fu fatto firmare qualcosa”.
Alcune foto delle finte nozze sono agli atti. Al giudice toccherà stabilire chi è stato, tra i due mancati coniugi, il wedding planner truffaldino.

D.Z.