6 Settembre 2017

Legati da una Cintola, inizia il conto alla rovescia. L’8 settembre la mostra si apre alla città


Un simbolo religioso, un mito identitario con una storia affascinante che trae origine dalla tradizione apostolica. Tutto questo è il Sacro Cingolo, la cintura appartenuta alla Vergine Maria custodita da otto secoli nella cattedrale di Prato. È lei la protagonista della mostra che dopo due anni di lavoro si apre venerdì 8 settembre, festa della città di Prato, conosciuta col nome di «Madonna della Fiera».

Questa mattina, mercoledì 6 settembre, l’esposizione «Legati da una Cintola» è stata presentata in anteprima alla stampa. Presenti giornalisti delle testate locali e nazionali. L’obiettivo è chiaro: far uscire la storia del Sacro Cingolo e il prezioso patrimonio artistico scaturito dalla sua presenza a Prato fuori dai confini della città.

Fino al 14 gennaio 2018 a Palazzo Pretorio si potranno ammirare oltre 60 opere, in gran parte pratesi, di proprietà del museo civico, dei musei della diocesi di Prato ma anche provenienti da grandi istituzioni culturali internazionali, come il Metropolitan Museum di New York e i Musei Vaticani.

 

 

«È in momenti come questo che sono orgoglioso di poter rappresentare l’Amministrazione comunale – ha detto il sindaco Matteo Biffoni – questa è una mostra straordinaria, non solo per le bellezze che ci permette di ammirare ma anche perché racconta la straordinarietà della nostra città, racconta chi siamo veramente, ci ricorda dove sono le nostre radici. Prato – ha aggiunto Biffoni – fonde passato e contemporaneo, ma anche le bellezze di oggi, provengono dal patrimonio passato. L’architetto Maurice Neo, autore del complesso del Pecci, ha detto chiaramente di essersi ispirato alla Cintola nel progettare il Centro. La reliquia rappresenta dunque ciò che eravamo e ciò che saremo. Lega i pratesi di ieri e quelli oggi che vengono da fuori Prato».

Durante la conferenza stampa il sindaco e l’assessore alla cultura Simone Mangani hanno annunciato che la mostra ha ottenuto la medaglia del Presidente della Repubblica italiana, onorificenza riconosciuta a iniziative di particolare interesse culturale, artistico, scientifico o sociale.

«Sulla Sacra Cintola c’è grande interesse e questo non può che renderci orgogliosi – ha affermato il vescovo Franco Agostinelli –, il titolo della mostra dice una profonda verità: tutti noi siamo legati dalla Cintola ed è giusto rendere omaggio a questa splendida icona. Mi auguro che tutti, in particolare le nuove generazioni e i nuovi concittadini pratesi, possano conoscere la storia di questa città, attraverso espressioni artistiche che descrivono una pagina antica ed attuale della storia di Prato».

La mostra è promossa e realizzata dal Comune di Prato, con il patrocinio della Regione Toscana e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato. La diocesi, attraverso l’Ufficio per i beni culturali, ha collaborato attivamente all’allestimento, prestando ben trenta opere, e al catalogo, edito da Mandragora.

«Dopo Officina Pratese, dedicata al Quattrocento, abbiamo voluto dedicare al Trecento pratese, periodo fulgido per la storia di questa città, questa mostra allestita a Palazzo Pretorio – ha detto Andrea De Marchi, curatore della mostra assieme a Cristina Gnoni Mavarelli – è nel Trecento che si coagula attorno alla Cintola la storia di Prato. Qui nascono opere di grandissimo valore. Ne cito una, il Polittico di Giovanni da Milano, realizzato per lo Spedale, dove è raffigurata una bellissima Santa Caterina, si tratta sicuramente di una delle immagini più belle di quel periodo storico. Ecco, ci auguriamo che questa mostra possa essere utile per imparare cose e dare emozioni, che scaturiscono dalla conoscenza e dalla comprensione».

 

 

Il percorso espositivo. Precursore della diffusione al di fuori dei confini locali del mito legato alla Cintola mariana fu probabilmente lo scultore romanico conosciuto come Maestro di Cabestany. Attivo nel Roussillon e in Toscana, a Prato realizzò i capitelli del chiostro dell’antica prepositura di Santo Stefano, il Maestro di Cabestany apre il percorso espositivo con la lunetta realizzata per la chiesa di Cabestany che raffigura la la prima attestazione in Occidente della Madonna assunta che dona la Cintola. (Sezione 1 – Da Cabestany a Prato: genesi di un tema).
Punto focale della mostra è la ricomposizione della pala di Bernardo Daddi, una delle immagini più prestigiose di tutto il Trecento dedicate all’Assunta e al dono miracoloso della Cintola all’incredulo San Tommaso. L’opera, commissionata nel 1337-1338, nel tempo è stata smembrata e la sua complicata diaspora ha fatto sì che si perdesse la coscienza stessa della sua capitale importanza. L’allestimento consentirà di tornare ad ammirare nel suo complesso la monumentale macchina dipinta dal Daddi, riunendo i componenti che originariamente comprendevano una doppia predella con la storia del dono della Cintola a San Tommaso e del successivo arrivo della reliquia a Prato, grazie al pratese Michele (questa custodita nel Museo) e la parallela migrazione del corpo di Santo Stefano da Gerusalemme a Roma, perché si riunisse a quello di San Lorenzo (opera in arrivo dai Musei Vaticani) e una terminazione con la Madonna assunta che cede la Cintola a San Tommaso dal Metropolitan Museum di New York. (Sezione 2 – La pala pratese di Bernardo Daddi restituita).
Per meglio contestualizzare la pala del Daddi saranno esposte altre opere del pittore giottesco appartenenti a questa stessa fase stilistica contraddistinta da una felice e vivace vena narrativa (Sezione 3 – Bernardo Daddi narratore). Un nucleo scelto di cintole profane del secolo XIV documenteranno la bellezza di questo genere di manufatti, riprodotto nell’elegantissima Santa Caterina dipinta da Giovanni da Milano nel polittico per lo Spedale della Misericordia, uno dei capolavori del museo di Palazzo Pretorio (Sezione 4 – La Sacra Cintola, le cinte profane). Seguirà una rassegna esemplificativa delle diverse elaborazioni dell’iconografia che univa la morte della Vergine e la Assunzione nell’arte toscana del Trecento: una carrellata di dipinti, miniature, sculture permetterà di apprezzare la diversa interpretazione del tema in area fiorentina, dove San Tommaso afferra la Cintola, e in area senese, dove la cintola è lasciata cadere dalla Madonna in volo (Sezione 5 – L’Assunta e la Cintola: varianti nel Trecento toscano).
Il percorso espositivo proseguirà presentando la tradizione iconografica dell’Assunta in terra toscana, dove prevale il tema della Madonna della Cintola col solo San Tommaso, con la selezione di esempi particolarmente significativi e concludendo con gli echi più tardi in area pratese, fino alle pale di Stradano e di Santi di Tito (Sezione 6 – L’Assunta e la Cintola: la tradizione seguente). Saranno infine esposte tutte le testimonianze documentarie e visive che accompagnarono il culto della Cintola stessa e l’ostensione: le preziose custodie, le suppellettili e gli arredi della Cappella della Cintola nella Cattedrale. Alcuni apparati didattici aiuteranno a comprendere la natura anche tecnica del manufatto e a raccordare fra loro le testimonianze librarie e archivistiche. Si presenteranno anche testimonianze del culto della Cintola nel Duomo di Pisa. (Sezione 7 – Il culto e l’ostensione della Sacra Cintola a Prato e in Toscana).

Anche il Duomo di Prato sarà parte integrante di un percorso che permetterà ai visitatori di entrare nella Cappella della Cintola, abitualmente preclusa alla visita e di ammirare da vicino il ciclo di affreschi realizzati da Agnolo Gaddi.

L’Annullo filatelico. In occasione dell’inaugurazione della mostra giovedì 7 settembre alle 18 sarà presente un annullo filatelico. Il timbro figurato che riporta i riferimenti del Museo di Palazzo Pretorio e della mostra “Legati da una Cintola” potrà essere richiesto direttamente agli addetti di Poste Italiane.

 

Informazioni. Orari e biglietti. Inaugurazione giovedì 7 settembre ore 18. Apertura al pubblico da venerdì 8 settembre 2017 fino al 14 gennaio 2018

Museo di Palazzo Pretorio Piazza del Comune – Prato
museo.palazzopretorio@comune.prato.it www.palazzopretorio.prato.it

Orario: 10.30 – 18.30 tutti i giorni (eccetto il martedì non festivo) La biglietteria chiude alle 18

Biglietto mostra: 8 euro intero, 6 euro ridotto* (*riduzioni e gratuità sul sito)
Biglietto ingresso museo + mostra 12 euro intero, 10 ridotto
Con il biglietto di ingresso alla mostra si accede anche alla Cappella della Sacra Cintola nel Duomo di Prato (prenotare l’orario di ingresso).
Il biglietto di ingresso alla mostra permette inoltre uno sconto sulla visita al ciclo di affreschi di Filippo Lippi nel Duomo di Prato

Prevendite biglietti on line tramite call-center al numero 0574 19 34 9961 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18; sabato dalle 9 alle 14
tour@coopculture.it (per i gruppi); edu@coopculture.it (per le scuole)

Pratomusei card è la tessera nata dalla sinergia tra i quattro principali Musei di Prato: Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Museo del Tessuto, Museo di Palazzo Pretorio, Musei Diocesani.
La card ha una validità di 3 giorni consecutivi a partire dal primo utilizzo e consente l’ingresso illimitato ai quattro musei oltre alla circolazione sulla rete di trasporto pubblico cittadino.
• Card individuale e nominativa al costo di 16 euro
• Family card valida per 2 adulti + 2 ragazzi (fino ai 14 anni) al costo di 28 euro.
La card è acquistabile presso le biglietterie dei quattro musei partner oppure in prevendita online.