Grande festa per il Corpo di Polizia penitenziaria che quest’anno compie duecento anni dalla sua fondazione. A Prato la ricorrenza è stata festeggiata nella mattinata di oggi, giovedì 21 settembre, con una cerimonia nel salone consiliare alla presenza delle autorità civili e militari della città.
A Prato gli agenti di Polizia penitenziaria sono 234 ma soltanto in trenta hanno partecipato alla cerimonia in Palazzo comunale. Gli altri hanno disertato come forma di protesta contro i continui disordini che avvengono all’interno della Dogaia a causa del sovraffollamento della popolazione carceraria. L’ultimo episodio è avvenuto proprio in questi giorni e ha riguardato la richiesta di un detenuto che pretendeva di portare in cella il proprio cane.
«L’attenzione verso il corpo di Polizia penitenziaria e la consapevolezza di quanto il loro lavoro sia delicato e importante deve essere maggiore. Spesso non si ha sufficiente contezza di quanto le donne e gli uomini della Penitenziaria ogni giorno contribuiscono al buon funzionamento dei nostri presidi democratici». Sono le parole espresse dal sindaco Matteo Biffoni in apertura della festa.
«Aprire le porte del luogo simbolo della democrazia è un segno di riconoscenza per tutti gli agenti e il loro impegno quotidiano – ha sottolineato il sindaco -. Nel 2013, da parlamentare, in Commissione Giustizia mi sono occupato del problema del sovraffollamento carcerario. In quell’occasione ho toccato con mano e davvero da vicino l’importanza del ruolo degli agenti della polizia penitenziaria che svolgono un ruolo di grande complessità, operando quotidianamente a contatto con situazioni complicate. Questo importante anniversario è un momento di festa, ma soprattutto l’occasione di porre l’attenzione sul ruolo degli agenti».
Il sindaco ha garantito la massima attenzione delle istituzioni per le condizioni di lavoro nel carcere e ha consegnato un riconoscimento per i 200 anni del corpo a nome di tutta l’Amministrazione comunale.
Il servizio di Lucrezia Sandri
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