Qualcosa si muove. Dopo la tragedia di Vaiano – dove nella mansarda di una palazzina adibita a confezione abusiva sono morti due cittadini cinesi – e gli appelli delle istituzioni a denunciare, sono giunti alla Procura tre esposti che segnalano la possibile presenza di macchinari tessili e postazioni di lavoro all’interno di civili abitazioni a Prato. Esposti firmati e circostanziati che consentiranno all’autorità giudiziaria di emanare decreti di perquisizione ed effettuare controlli all’interno delle case. Gli accessi nei laboratori da parte delle forze dell’ordine sono infatti possibili in base a precise disposizioni di legge e chi si sottrae, è passibile di denuncia. Non si può dire lo stesso per le civili abitazioni. Il domicilio è inviolabile e tutelato dalla Costituzione: il proprietario o l’inquilino possono rimandare indietro gli ispettori sprovvisti di mandato di perquisizione.
La Procura ha assicurato ai componenti del Progetto Lavoro Sicuro e alle amministrazioni comunali un intervento rapido, per consentire le perquisizioni, nel caso in cui le segnalazioni di sospette “case-fabbrica” pervengano ad altri organi di polizia giudiziaria, come la polizia municipale.