Migliora la qualità della vita a Prato: merito di affari, lavoro e ricchezza mentre restano ancora negativi e penalizzanti i dati su sicurezza e criminalità. A dirlo, i dossier nazionali sulla qualità della vita 2017, pubblicati dai quotidiani ItaliaOggi e Il Sole 24 Ore. In entrambi i casi Prato fa un netto balzo in avanti, piazzandosi nella prima metà della classifica, tra le 110 province del Bel paese.
La città laniera si ferma al 49esimo posto, con un recupero di 19 posizioni rispetto al 2016, per lo studio di ItaliaOggi; 38esimo piazzamento, invece, nell’analisi de Il Sole 24 Ore, con Prato anche qui in crescita di 15 posizioni.
Un progresso significativo per ItaliaOggi si registra nella categoria “affari e lavoro”, dove Prato spicca al 32esimo posto, rispetto al 59esimo dello scorso anno, risultando quarta dopo Pisa, Firenze e Grosseto. Tra le variabili prese in esame, il tasso di disoccupazione, che scende, e il numero di imprese registrate per 100mila abitanti, sezione che vede Prato leader in Italia, nonostante le ancora troppe aziende cessate ogni 100 attive (dato su cui incide il turn over delle ditte cinesi). Migliora poi anche il tenore di vita, con un valore aggiunto pro capite che si aggira attorno ai 25.700 euro: tradotto, 35esimo posto in Italia rispetto al 40esimo del 2016. Depositi bancari pro-capite, invece, fermi a quasi 16.300 euro in media.
Le cose si fanno più difficili sul fronte della sicurezza: qui Prato si arresta al posto numero 95 per ItaliaOggi, e alla posizione 93 per Il Sole 24 Ore. La provincia risale di qualche posizione, grazie alla diminuzione netta – ad esempio – di omicidi volontari e sequestri di persona ma pesano sempre troppo altri reati: violenza sessuale (103esimo posto), lesioni dolose e percosse, e traffico di stupefacenti (seppur in lieve diminuzione). Male anche scippi e borseggi, furti in appartamento, furti d’auto e rapine in banche e uffici postali, solo per citarne alcuni.
Per chiudere, un focus sulla sanità locale: Prato si posiziona al numero 107 in Italia per posti letto in cardiologia, al numero 106 per letti in rianimazione e numero di TAC e risonanze. Cifre positive solo per i posti letto in ostetricia (31esimo piazzamento) e oncologia (18esimo posto), eccellenza dell’ospedale Santo Stefano.
Di seguito il commento del vicesindaco Simone Faggi sul dossier.
GG