Infiamma la protesta dei docenti con diploma magistrale dopo l’ultima sentenza del Consiglio di Stato che il 20 dicembre ha decretato che il titolo in questione, ante 2001-2002, non risulta abilitante per accedere alle Gae, le Graduatorie ad esaurimento per l’immissione in ruolo. Una beffa per i 43mila insegnanti di scuola primaria e dell’infanzia italiani (circa 650 nella provincia di Prato) ai quali è stato detto che possono fare sostituzioni e supplenze ma che non hanno i requisiti per avere la cattedra a tempo indeterminato. Per tutti si prospetta, così, il reinserimento in seconda fascia. Questa mattina una cinquantina di maestre e di maestri ha organizzato un presidio di protesta davanti all’Ufficio scolastico provinciale di via Borgovalsugana. Gli insegnanti, molti dei quali già di ruolo dopo il ricorso vinto nel 2014 e la conclusione con successo dell’anno di prova, attendono adesso la sentenza del Tar e sono pronti anche ad impugnare la Cedu, la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, oltre ad organizzare altri scioperi di qui fino a giugno.
(Foto di Alessandro Fioretti)
Ascolta le voci di alcuni docenti in sciopero
Si tratta di una manifestazione autorganizzata, senza l’appoggio dei sindacati confederali: la Cgil, presente “per solidarietà”, continua ad invocare una “soluzione politica”.
L’intervista a Filomena Di Santo, della Flc Cgil:
Lucrezia Sandri