Alla procura di Prato “nel periodo 1 luglio 2016- 30 giugno 2017 risultano iscritti 1.364 procedimenti penali in materia di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro” e “da tale dato complessivo rileva che in ben 1.125 procedimenti l’indagato risulta essere cittadino di nazionalità cinese, ossia il soggetto che gestisce in forma individuale l’attività di impresa”. Lo scrive in un passaggio della sua relazione all’anno giudiziario il procuratore capo di Prato Giuseppe Nicolosi, evidenziando il rapporto di indagati orientali rispetto agli altri “pari all’83%”.
“Soltanto una puntuale organizzazione delle risorse umane”, “unita alla gestione del lavoro procedimentalizzata secondo schemi precostituiti, hanno sin qui consentito di affrontare l’elevato carico di lavoro, ottenendo risultati di rilievo assoluto”, commenta Nicolosi: “Sul punto si evidenzia come, a fronte dell’elevato numero di procedimenti iscritti (una media di 5,22 al giorno), l’organizzazione dell’Ufficio è riuscita anche nell’anno in corso a fornire una risposta pressoché in tempo reale” e nel periodo di riferimento “sono stati definiti 1.851 procedimenti, 7,09 al giorno in media”. “Ancora una volta si deve segnalare – come già fatto innumerevoli volte al procuratore generale, al ministero della Giustizia e al Csm – la situazione allarmante in cui versa la giustizia penale del circondario di Prato” ha aggiunto Nicolosi, ricordando che “Prato è crocevia sempre più importante di flussi migratori, affaristici, economici e criminali” ed “è la terza città del Centro Italia quanto a popolazione, misura e complessità economica dopo Roma e Firenze, e la prima in Italia per presenze di cinesi e numeri di punti ‘money transfer'”.
Per abbattere i carichi di lavoro Nicolosi spiega che per consentire ai sostituti di occuparsi di inchieste delicate, è stato deciso che “tutti i fascicoli relativi a notizie di reato di ‘pronta definizione’ venissero assegnate al procuratore. Ciò ha comportato un notevolissimo abbattimento dei procedimenti pendenti iscritti a modello 21, che nel 2015 erano pari a circa 14.000 e che attualmente ammontano a 8.411 fascicoli”.