9 Dicembre 2024

Esplosione al deposito carburanti Eni a Calenzano: tra i due morti anche un pratese. Ancora tre dispersi

Fiamme alte e persone in strada dopo la forte esplosione. Il bilancio aggiornato di vittime e feriti


Il boato di un’esplosione avvertita in varie zone della città. Le fiamme alte che avvolgono uno stabilimento ed una colonna di fumo nero visibile a chilometri di distanza. L’allarme è scattato attorno alle 10,20; l’esplosione riguarda un impianto dell’Eni. Vigili del fuoco, ambulanze e forze dell’ordine si sono recate in massa in via Erbosa 29 a Calenzano, dove è stato richiesto soccorso. L’esplosione nel sito Eni è avvenuta in un’area definita punto di carico dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante. Più di un mezzo sembra essere coinvolto dalle fiamme come anche la pensilina della struttura.

La comunicazione di Eni

“Eni conferma che questa mattina è divampato un incendio presso il deposito di carburanti a Calenzano (Firenze) e che i Vigili del Fuoco stanno operando per domare le fiamme che sono confinate alla zona pensiline di carico e non interessano in alcun modo il parco serbatoi. Sono in corso di immediata verifica gli impatti e le cause. Seguiranno aggiornamenti”. Così Eni in una nota.

Il bilancio delle vittime

L’incidente ha provocato al momento 2 morti e 9 feriti. Risultano inoltre 3 dispersi. Uno dei due lavoratori deceduti viveva a Prato: si chiama Vincenzo Martinelli, 51 anni, la prima vittima identificata a seguito dell’esplosione. Martinelli era autista di autocisterne ed era originario di Napoli.

È stato identificato il corpo di una delle persone morte nell’esplosione di Calenzano. La vittima farebbe parte della lista delle cinque persone che mancano all’appello, due morti e tre dispersi, tutti operai che stavano guidando le autocisterne. Nella lista ci sono un operaio originario di Catania di 57 anni, un operaio di Napoli di 62 anni, un operaio originario della provincia di Novara di 49 anni, un operaio nato in Germania ma italiano di 45 anni e un operaio di Matera di 45 anni.

Dei nove feriti, tre sono in codice rosso, mentre gli altri sei sono codici verdi. E’ quanto si spiega dall’Asl Toscana centro. I traumi, si precisa, sono da bruciature e per l’onda urto causata dall’esplosione. Dei tre codici rossi uno è stato portato all’ospedale Cisanello di Pisa, al centro grandi ustionati, gli altri due a Careggi. In particolare uno dei feriti portati a Careggi in codice giallo è stato poi riqualificato come codice rosso.

Un’altra decina di persone si è presentata autonomamente in più ospedali per traumi di vario tipo, conseguenza dell’esplosione avvenuta a Calenzano. Da quanto appreso c’è chi lamenterebbe ustioni alla trachea, chi sarebbe rimasto ferito da oggetti scagliati a seguito dell’esplosione che ha provocato anche la rottura di numerose finestre. Sempre da quanto appreso sarebbero tutti traumi di leggera entità. La maggior parte di queste persone si sarebbe presentata all’ospedale di Prato, circa 7, gli altri a quello di Empoli e al San Giovanni di Dio a Firenze.

“E’ venuta giù la palazzina adibita a stazione di rifornimento dove si è verificata l’esplosione, e questa ha fatto crollare anche parte della palazzina direzionale. I vigili del fuoco stanno ancora cercando i tre dispersi proprio nella palazzina crollata dove è avvenuta l’esplosione. E’ un evento drammatico che fa venire alla mente la tragedia di via Mariti”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile Monia Monni parlando con i giornalisti nell’area vicino all’esplosione.

La prefettura di Firenze ha riunito il Ccs, il Centro coordinamento soccorsi che viene attivato in caso di industrie a rischio di incidenti rilevanti quale il sito Eni di Calenzano. Dopo l’esplosione nel deposito Eni di Calenzano il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli si è recato sul luogo del disastro. La procura di Prato, competente anche per il territorio di Calenzano, ha aperto un’inchiesta e si occuperà delle indagini. Già nominati i periti per accertare le cause del rogo e i medici legali. 

Il messaggio IT-ALERT: non avvicinarsi all’impianto Eni

Attorno alle 11,30, oltre un’ora dopo i fatti, tramite il canale IT-ALERT la protezione civile ha diramato un messaggio alla cittadinanza, inoltrato ai telefonini entro un raggio di 5 km dal luogo dell’esplosione. Il messaggio, nella foto sotto, comunica “l’incidente nell’impianto industriale Eni spa con presenza di sostanze pericolose” invitando a trovare “riparo al chiuso e non avvicinarsi all’impianto”. La Provincia di Prato e la Prefettura di Firenze invitano inoltre per motivi precauzionali a tenere le finestre chiuse.

Attorno a mezzogiorno i vigili del fuoco hanno domato le fiamme riuscendo ad evitare la propagazione ai depositi vicini. I tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale sono sul posto per valutare le potenziali ricadute degli inquinanti, inclusi eventuali effetti sui corsi d’acqua.

Distribuire mascherine nell’area interessata dal rogo

Nell’area interessata dall’esplosione è presente un forte odore acre dovuto alla combustione di idrocarburi, tanto che alle persone presenti vengono distribuite mascherine per potersi riparare le vie respiratorie. Presente sul posto anche la Protezione civile metropolitana con un posto medico avanzato. Interdetta al traffico la zona con conseguenti disagi

Le conseguenze si sono avvertite anche a distanza: in alcuni uffici a qualche centinaio di metri si segnala il cedimento del controsoffitto. Le vetrate di alcuni negozi (come si vede nella clip video sotto) sono letteralmente esplose a causa dell’onda d’urto. Nei primi momenti di apprensione, tante persone si sono riversate in strada, anche ai Gigli a Campi Bisenzio, che non segnala danni. Alcune scuole e uffici pubblici sono stati fatti evacuare.

Il video con le prime immagini e le reazioni intorno alla zona dell’incidente

“Un boato come una bomba”: le testimonianze di operai di una ditta vicino all’area Eni

“Abbiamo udito un’esplosione enorme, tutti i vetri sono andati in frantumi e le scaffalature sono cadute per terra. Siamo usciti fuori terrorizzati per proteggerci e capire che cosa era successo. Qualcuno ha pensato che avessero gettato una bomba, come in guerra”. E’ la testimonianza di alcuni operai che lavorano nelle ditte accanto all’area Eni di Calenzano (Firenze) dove questa mattina è scoppiata una cisterna. “Il mio furgone si è alzato di due metri da terra e per il boato ora sento poco” racconta un corriere di una ditta di trasporti che ha la sede vicina al luogo dell’esplosione.

La testimonianza di un ferito

“Non ho mai visto niente del genere nella mia vita, sembrava ci avesse attraversato un tuono”. Sono le parole di uno dei feriti in seguito all’esplosione avvenuta allo deposito Eni di Calenzano. L’uomo, 50 anni, si trovava nel suo ufficio a circa 100 metri dal luogo dell’esplosione. Si tratta di uno dei cinque feriti che sono stati trasportati direttamente da lì al pronto soccorso dell’ospedale Santo Stefano di Prato. Nessuno di loro ha subito ferite gravi, ma solo tagli e traumi apparentemente riassorbibili in pochi giorni. “Non abbiamo capito che cosa è successo, perché tutto è accaduto in pochi secondi. L’esplosione – racconta il testimone ferito – è stata così forte da farci saltare per diversi metri all’interno del nostro ufficio, i vetri si sono sfondati e ci hanno ferito. E’ stata l’esperienza più traumatica di tutta la mia vita. Sono ancora stordito”.

L’onda d’urto rilevata dalla Fondazione Parsec

La stazione sismoacustica installata a Prato a villa Fiorelli, presso la sede dell’osservatorio geofisico della Fondazione Parsec, ha registrato il passaggio dell’onda d’urto generata dall’esplosione accaduta presso l’impianto ENI di Calenzano. L’esplosione, infatti, ha generato una forte onda acustica, comparsa sugli strumenti alle ore 10, ventidue minuti e 18 secondi, accompagnata da una vibrazione sismica comparabile ad un piccolo terremoto con magnitudo locale intorno ad 1.5. I dati sono stati rilevati dal geologo del Parsec Andrea Fiaschi. L’onda sismica si è poi propagata per diversi chilometri ed è stata registrata anche dalla stazione sismica installata a Pietra Marina nel comune di Carmignano anch’essa gestita dalla Fondazione Parsec e inserita nella rete nazionale. Nel tracciato dell’immagine sopra è visibile sia l’onda acustica (traccia in alto) che l’onda sismica (le due tracce in basso) registrate a Prato e Carmignano.

Le conseguenze sul traffico

La viabilità sulla Declassata e in altre zone circostante è stata a lungo congestionata. L’uscita di Calenzano sull’A1 è stata chiusa in entrambe le direzioni fino alle ore 13, quando il casello è stato riaperto.

Anche la circolazione ferroviaria è stata sospesa sulle linee convenzionale Firenze-Bologna e Firenze-Prato-Pistoia. In particolare è interrotta la circolazione dei treni regionali tra Firenze e Prato: la linea corre non lontano dall’area interessata. Attivato un servizio sostitutivo con bus. Regolare l’Alta velocità. I treni hanno subito limitazioni e cancellazioni.  Alle 15 “sulle linee convenzionali Firenze – Bologna e Firenze – Prato – Pistoia la circolazione ferroviaria è in graduale ripresa”. Così Rfi su infomobilità. Nel tratto interessato i treni procedono a velocità ridotta e si registrato rallentamenti e possibili variazioni, spiega sempre Rfi

L’esplosione non ha avuto alcuna ripercussione sulle attività di volo dell’aeroporto di Peretola: al momento, si spiega dallo scalo, il fumo dell’incendio non sta interessando lo spazio aereo dello scalo. Le operazioni, al momento, procedono regolarmente.

Sospese le lezioni a Calenzano e Sesto Fiorentino dell’Università di Firenze

A seguito dell’esplosione al deposito Eni a Calenzano “le sedi universitarie di Calenzano e Sesto Fiorentino, che si trovano nel quadrante coinvolto, non hanno subito danni. In via precauzionale sono stati chiusi i ricambi d’aria degli impianti di aerazione delle sedi di Calenzano, Sesto fiorentino e anche del campus di Novoli. Quanti sono presenti negli edifici universitari di Calenzano e Sesto Fiorentino sono stati invitati a rimanere all’interno dei locali. Le attività didattiche nei plessi di Calenzano e Sesto Fiorentino sono sospese fino a nuova comunicazione”. Così comunica l’Università di Firenze.

Evacuate 15 aziende

“Ci sono 15 aziende nei dintorni che sono state evacuate a scopo cautelativo, e che hanno subito danni. Sno in corso valutazioni per capire se si può tornare a lavorare in quei luoghi. Le scuole del territorio sono invece tutte aperte e Arpat è rassicurante sulla qualità dell’aria. La colonna di fumo densa che si è sviluppata era anche molto calda e si è alzata molto. Il vento era piuttosto importante oggi, e quindi si è tutto disperso e non ci sono problemi per la qualità dell’aria”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile Monia Monni. Evacuati da parte del Comune di Calenzano anche una piscina e il palazzetto dello sport che sono non molto distanti dal luogo dell’incidente.

Prefettura Firenze: “Cessato l’allarme alle ore 16”

La prefettura di Firenze informa “che è stato dichiarato cessato l’allarme e che a partire dalle ore 16 è stato interrotto l’avviso It alert’, scattato stamani per il rischio inquinamento a seguito dell’esplosione nel sito Eni di Calenzano. La prefettura conferma poi che al momento si contano due decessi, nove feriti e tre dispersi.

Il Comune di Calenzano, sulla propria pagina Facebook, fa sapere che non si registrano problemi di potabilità sull’acqua del pubblico acquedotto: “Publiacqua Spa informa i cittadini dei Comuni di Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Prato che, in merito all’incidente verificatosi questa mattina all’impianto Eni di Calenzano, non si registrano problemi di potabilità sull’acqua del pubblico acquedotto. Publiacqua proseguirà comunque a monitorare l’evolversi della situazione anche nelle prossime ore e nei prossimi giorni, a garanzia della qualità dell’acqua erogata”.

“Arpat comunica che non ci sono rischi per la salute causati dall’incendio verificatosi questa mattina presso il deposito Eni”. Lo fa sapere il Comune di Calenzano con un post sulla pagina Facebook. “Ferrovie e Autostrada – aggiunge il Comune – regolarmente riaperte”.