16 Agosto 2018

Vicenda stadio, l’ex commercialista del Prato attacca il sindaco: “Spesi soldi per uno stadio che resterà inutilizzato”


Nella calma del post Ferragosto Rodolfo Fregoli, presidente del collegio dei revisori della Lega Pro, interviene sulla mancata cessione dell’Ac Prato e sulla vicenda stadio e lo fa con quello che nel gergo calcistico si definirebbe un intervento a gamba tesa. Fregoli, per 26 anni commercialista dell’Ac Prato e tifoso della squadra biancazzurra, prende posizione e lo fa – ovviamente – a favore della famiglia Toccafondi. Il presidente del collegio revisori della Lega Pro prima spezza una lancia a favore della famiglia che da 40 anni è proprietaria dell’Ac Prato, specificando che in tutto questo tempo i Toccafondi hanno investito nel Prato più di un milione e mezzo all’anno, gestendo lo stadio con “diligenza e parsimonia, come fosse un bene proprio”.
Poi comincia l’attacco neanche troppo velato alle istituzioni. Fregoli tira in ballo i soldi pubblici spesi per il Creaf e per la ristrutturazione dell’ex Stella d’Italia, finendo per cantare le lodi della famiglia Toccafondi, definita una mosca bianca perché: “paga regolarmente stipendi, contributi e fornitori e onora gli impegni con l’amministrazione per la concessione dello stadio”. Eppure, nonostante tutto, Fregoli non si spiega “come mai ad una società così virtuosa venga impedito di partecipare al campionato che le spetta di diritto”, le sia precluso il ripescaggio.
Dopo la premessa, Fregoli arriva alla vicenda stadio, lanciando stilettate al sindaco, che pure non viene mai citato: “Stendo un velo pietoso sulla questione della durata dei lavori, ma non mi spiego il fatto che da una parte qualche illustre concittadino ha negato l’utilizzo dello stadio e quindi ha fatto venire meno il certo ripescaggio in serie C e dall’altra ha speso diverse centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici nella ristrutturazione di uno stadio che sarà perlopiù inutilizzato” dice l’ex commercialista del Prato, che poi aggiunge: “Dare lo stadio in concessione è cosa ben diversa dal permettergli di svolgere le singole partite. Se la famiglia Toccafondi non viene ritenuta idonea alla gestione della struttura, lo si dia ad altri soggetti. Cosa ben diversa è il non permettergli di svolgersi le partite di campionato condizionandone l’utilizzo allo spossessamento della proprietà della società, decretandone di fatto il declassamento”.

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