La Nara ha aperto una casa di seconda accoglienza per le donne vittime di violenza VIDEO


Mai più violenza sulle donne. Con questo monito ci avviciniamo ogni anno alla celebrazione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Eppure la violenza continua ad essere perpetrata e la nostra stessa città ha conosciuto un efferato caso di cronaca, con il femminicidio-suicidio di Elisa Amato da parte del suo ex fidanzato. Se ne è discusso nell’ultima puntata di Parliamoci chiaro, il settimanale di attualità di Tv Prato in onda ogni giovedì sera. Tra gli ospiti della diretta anche Francesca Ranaldi, responsabile del Centro antiviolenza La Nara che, grazie all’aggiudicazione di un bando regionale, ha aperto una casa di seconda accoglienza – peraltro intitolata a Elisa Amato – per le donne vittime di violenza, che hanno intrapreso da tempo il percorso di uscita dalla casa del maltrattante.

Uscire dalla violenza vuol dire intraprendere un percorso giudiziario spesso irto di ostacoli per la donna, laddove il pregiudizio culturale, non certo a lei favorevole, entra nelle aule di tribunale, come testimoniato dall’avvocato Lorenza Razzi, che offre consulenze legali all’interno del Centro antiviolenza la Nara:

Per Roberto Platania, responsabile della sezione di polizia giudiziaria della Polizia municipale, le misure cautelari come l’allontanamento dell’uomo violento dalla casa familiare, sono un ampliamento degli strumenti offerti dalla legge alle vittime:

(Nella foto in evidenza da sinistra: la psicoterapeuta Laura Cecconi; la respnsabile del centro antiviolenza La Nara Francesca Ranaldi; l’avvocato Lorenza Razzi)
LS

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