25 Marzo 2025

L’incendio al poligono di Galceti causato dai residui in eccesso di polvere da sparo

La Procura ha chiuso le indagini e ricostruito l'accaduto. Sei gli indagati.


L’incendio al poligono di tiro di Galceti, nel quale hanno perso la vita l’istruttore di tiro Gabriele Paoli e Alessio Lascialfari, che frequentava la struttura, sarebbe stato causato da “significativi residui di polveri da sparo incombuste presenti di fronte e intorno alle postazioni di tiro della linea da 50 metri (dove si trovavano le due vittime)”. Sono le conclusioni alle quali è arrivata la Procura, che ha inviato gli avvisi di chiusura indagini ai sei indagati. Per la Procura le polveri erano presenti in maniera significativa per la mancanza di una approfondita pulizia, come invece sarebbe previsto dalle norme che regolamentano la sicurezza per i poligoni a cielo aperto. Il punto di origine dell’incendio è stato individuato davanti alla postazione di tiro numero 4, dove una delle vittime stava sparando con la pistola utilizzando munizionamento ricaricato autonomamente. I lapilli generati dallo sparo a contatto con le numerose polveri presenti a terra davanti alla postazione avrebbero causato l’innesco primario. Secondo la procura, che si è avvalsa di un consulente, le fiamme si sarebbero poi propagate velocemente al resto della struttura alimentate dalle polveri presenti anche sui materiali combustibili, scavalcando il muro perimetrale e attaccando il bosco.

Gli indagati sono sei membri del consiglio direttivo del tiro a segno, accusati a vario titolo di incendio colposo, omicidio colposo plurimo e incendio boschivo. Per la Procura non avrebbero effettuato correttamente la manutenzione ordinaria della linea di tiro da 50 metri, oltre ad aver tenuto la struttura accessibile e utilizzabile per l’attività sportiva nonostante fosse priva di agibilità, a non aver ottemperato alle prescrizioni sulla sicurezza antincendio, compresa la scia, e alle norme per la sicurezza dei lavoratori e dei frequentatori.