22 Aprile 2025

Morte papa Francesco, il ricordo del vescovo Nerbini: «era un uomo semplice e accogliente con i grandi e con i piccoli»

Dieci anni fa Bergoglio invitò la comunità pratese a lottare contro il cancro dell'illegalità, dello sfruttamento umano e lavorativo: «parole che sembrano scritte ieri e che ci devono dare energie per camminare in maniera nuova»


Papa Francesco era «una figura forte, vicina, piena di risorse, un punto di riferimento nei momenti di difficoltà». Il vescovo di Prato Giovanni Nerbini condivide un ricordo personale di Bergoglio: l’incontro con lui avvenuto lo scorso anno in occasione della visita ad limina dei vescovi toscani in Vaticano. «Entrammo nella sala dove era già seduto e prima di cominciare ha detto: per chi ha bisogno il bagno è in fondo a destra, l’acqua è là in fondo, esattamente come si fa in casa quando si accoglie un ospite, un amico, quando gli si dicono le cose fondamentali per le quali si possa trovare a suo agio, lui era così, con i grandi e con i piccoli».

Mons. Nerbini riprende anche le parole pronunciate da papa Francesco a Prato, il 10 novembre 2015, quando in occasione della sua visita in città invitò i pratesi a «combattere fino in fondo il cancro della corruzione, il cancro dello sfruttamento umano e lavorativo e il veleno dell’illegalità». «Sembrano parole scritte ieri – osserva il Vescovo – e ci chiedono di essere riprese in mano per essere rilette. La realtà pratese ci dice quanto il problema sia grosso e urgente, quelle parole ci restituiscono nuove energie per ricominciare a camminare in maniera nuova rispetto al passato».