25 Aprile 2025

80° Liberazione: le celebrazioni in Val di Bisenzio

Cortei, cerimonie e memoria condivisa nei comuni di Vaiano, Vernio e Cantagallo 


Nella giornata del 25 aprile la Val di Bisenzio – composta dai Comuni di Cantagallo, Vaiano e Vernio – ha commemorato l’80° anniversario della Liberazione con una serie di iniziative che hanno coinvolto le comunità locali. Le celebrazioni hanno incluso deposizioni di corone di fiori, messe solenni, cortei e momenti di riflessione collettiva.

Cantagallo la mattinata ha visto una delegazione comunale rendere omaggio a Creda, luogo che accolse gli sfollati durante l’occupazione nazista. Nel pomeriggio, sono state deposte corone nei luoghi simbolo della Resistenza, tra cui Cave, Carmignanello, Luicciana, Migliana e Usella. La giornata si concluderà con lo spettacolo teatrale “Come ginestre. Scelte di Resistenza” al Teatro-Capannone di Usella, un viaggio tra parole, musica e memoria ispirato a figure simbolo della lotta per la libertà.

Vaiano la giornata è iniziata con il tradizionale corteo partito da piazza del Comune, che ha raggiunto la chiesa parrocchiale alla Badia per la celebrazione della Santa Messa in ricordo dei caduti. Successivamente, il corteo ha proseguito fino al Monumento ai Caduti, dove si sono tenuti gli interventi delle autorità e le letture degli studenti dell’Istituto Comprensivo “L. Bartolini”. Le celebrazioni si sono concluse al cimitero comunale con omaggi musicali a cura degli alunni dell’istituto.

Vernio le celebrazioni hanno preso il via alle 8.30 con la deposizione di corone ai Monumenti ai Caduti. Alle 9.30, il ritrovo al Monumento dei Caduti presso i giardini de Le Rocce ha preceduto la cerimonia istituzionale e la Santa Messa delle ore 10.30.

I sindaci dei tre Comuni hanno condiviso con la cittadinanza riflessioni sul significato della giornata:

Guglielmo Bongiorno, sindaco di Cantagallo
«Non possiamo ignorare i segnali preoccupanti di un fascismo che, pur mutato nella forma, continua a insinuarsi nella nostra società. Il fascismo contemporaneo non si presenta più in camicia nera, ma si diffonde attraverso i social, la cultura dell’odio, la disinformazione e la mercificazione dell’informazione. È un fascismo che sfrutta il malessere sociale, nega la scienza, attacca i diritti civili e ambientali, alimenta il sospetto e polarizza l’opinione pubblica, riducendo la democrazia a un guscio vuoto. Ribadiamo oggi con forza che la Resistenza non è solo un ricordo, ma un dovere presente: quello di difendere i valori costituzionali, la libertà, la giustizia sociale e la verità. Il 25 Aprile resta un faro. Perché la libertà non è mai conquistata per sempre».

Francesca Vivarelli, sindaca di Vaiano:
«Celebrare il 25 aprile non è soltanto ricordare il sacrificio di quanti liberarono l’Italia dalla furia della guerra e dall’oppressione nazifascista, ponendo le basi per la nascita della nostra democrazia fondata sul valore inestimabile della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza , ma anche rinvigorire in ciascun cittadino il dovere di custodire e difendere la libertà e l’integrità di ogni persona, contro ogni forma di oppressione, discriminazione, sfruttamento, povertà ed emarginazione. La libertà conquistata con il 25 aprile deve costituire l’impegno di tutti per un’Italia ed una Europa sempre più democratiche, solidali, inclusive per ogni persona e in ogni tempo».

Maria Lucarini, sindaca di Vernio
«Oggi non celebriamo solo una ricorrenza: oggi celebriamo un fondamento. Sono passati ottant’anni dalla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ma quella stagione è ancora viva, ancora urgente, ancora necessaria. Il 25 aprile non è un rito da ripetere, è un richiamo. A chi siamo stati, a chi vogliamo essere. Oggi, a ottant’anni da quella liberazione, il nostro compito è resistere di nuovo. Resistere all’indifferenza, al revisionismo, alla paura. Resistere per costruire una pace vera, che non sia solo assenza di guerra, ma presenza viva di giustizia. La Resistenza è un’idea che non muore. È un seme che continua a germogliare. Viva il 25 aprile. Viva la Resistenza. Viva la libertà».

Le celebrazioni hanno rappresentato un momento di unità e riflessione per le comunità della Val di Bisenzio, riaffermando l’impegno collettivo nella difesa dei valori democratici e nella memoria storica condivisa.