Sono stati condannati per tentato omicidio a complessivi 37 anni e sei mesi di carcere, ovvero 7 anni e mezzo ciascuno, cinque componenti del commando che il 6 luglio 2024 aggredirono Chang Meng Zhang, all’interno del circolo Number One di via Scarlatti. La condanna del Tribunale di Prato è giunta oggi in rito abbreviato per Yunlong Chen, 40 anni, Zhukung Zheng, 49 anni, Xunbing Zheng, 40 anni, Xianluan Lin, 42 anni e Yuncan Hu di 34 anni, assistiti dagli avvocati Alessandro Fantappiè e Manuele Ciappi.
I cinque imputati, arrestati dalla squadra mobile tra la Calabria e la Sicilia nei giorni successivi al delitto, e da allora sotto misura cautelare, restano in carcere. Il giudice per le udienze preliminari li ha condannati al risarcimento delle parti civili (assistite dagli avvocati Federico Febbo e Costanza Malerba), da quantificasi in separata sede. La Procura aveva chiesto una condanna a 10 anni di carcere per ciascuno dei 5 imputati.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, il commando misto fujanese e dello Zhejiang – composto anche da un sesto uomo arrestato a Padova tre settimane fa – giunse appositamente dalla Cina per tutelare con il ricorso alla violenza gli interessi imprenditoriali del gruppo monopolista nel settore delle grucce.
Un comparto nel quale si era inserito la vittima Chang Meng Zhang, titolare di fatto dell’impresa Heng Long Plast, inserita nel mercato della produzione delle grucce, con un fatturato mensile variabile dai 100.000 ai 200.000 euro).
L’uomo fu raggiunto all’interno del locale, accerchiato, afferrato al collo e colpito ripetutamente, prima con una bottiglia di vetro e poi con un coltello, infine a calci e pugni. Numerosi i fendenti rivolti all’addome. A seguito dell’aggressione Chang Meng Zhang – che nella sua fedina penale ha una condanna definitiva per l’omicidio volontario del connazionale Zhijan Su (referente dell’impresa Eurotrans/Oulian) commesso in provincia di Napoli nel marzo 2006 – è stato a lungo in coma. Sottoposto a sei interventi chirurgici nel corso di 3 mesi, è fuori pericolo, ma porterà a vita i segni invalidanti dell’aggressione subita. Fuori pericolo, il 24 settembre scorso ha iniziato una proficua collaborazione con la giustizia, che ha consentito di aprire uno squarcio nel contesto criminale in cui si inserisce il delitto e di delineare anche le risorse finanziarie utilizzate dalla persona offesa per operare nel mercato delle grucce. Considerato l’apporto fornito alle indagini da Chang Meng Zhang la Procura, in base al Testo Unico dell’immigrazione, ha chiesto e ottenuto dalla Questura la concessione in suo favore del permesso di soggiorno.
Arriva dunque a sentenza di primo grado una delle vicende cruente dell’escalation criminale che dal giugno 2024 sta caratterizzando il territorio di Prato, sullo sfondo di uno scontro che si è esteso ad altre parti del Paese e in altre nazioni. Le indagini coordinate dalla Procura e affidate alla squadra mobile, si sono avvalse delle immagini di videosorveglianza del locale Number One; uno degli autori fu riconosciuto dagli inquirenti e messo sotto intercettazione. L’analisi delle coordinate lasciate dal suo cellulare hanno consentito di tracciare gli spostamenti dei fuggitivi fra la Toscana e il Sud Italia, fino alla cattura dei primi 4 aggressori in Calabria, seguita 2 giorni dopo dal fermo del quinto uomo. Il sesto componente del commando è stato arrestato a inizio aprile in un ristorante a Padova: è Nengyn Fang, 36 anni, ex soldato della Repubblica Popolare Cinese. Nei suoi confronti l’iter giudiziario procede separatamente. Per contrastare la criminalità orientale a Prato, il procuratore Luca Tescaroli ha creato in seno alla Procura della Repubblica, una sezione apposita articolata in tre gruppi (reati economico e finanziari, criminalità violenta di strada e reati di immigrazione) di cui fanno parte sei magistrati.