8 Maggio 2025

Leone XIV, il vescovo Nerbini: «ci ha dettato un programma intenso richiamandoci ai grandi temi di oggi: pace, costruire ponti e a farlo tutti insieme»

Il commento del vescovo di Prato dopo l'elezione a Papa di Robert Francis Prevost


Tanta emozione, ma anche tanta sorpresa. Il vescovo di Prato Giovanni Nerbini commenta l’elezione al soglio pontificio di Leone XIV, papa Robert Francis Prevost.

Quando dal comignolo della Cappella Sistina è uscita la fumata bianca monsignor Nerbini stava presiedendo il Consiglio diocesano per gli affari economici, così ha invitato i presenti a seguire l’annuncio del nuovo Papa a casa sua, davanti alla televisione. Tra questi c’erano il vicario generale mons. Daniele Scaccini, monsignor Basilio Petrà e l’economa diocesana Irene Sanesi.

«In poche parole Leone XIV ci ha dettato un programma intenso di lavoro – dice il vescovo Nerbini – si è rifatto al suo predecessore, lo ha citato per nome e poi ha parlato, riprendendoli uno a uno, i grandi temi di oggi: quello della pace, quello di costruire ponti e non muri, quello del “tutti insieme”, su cui ha insistito più di una volta. Anche questo richiamo a quella terra da cui è venuto, e non a quella di origine, dove è stato vescovo, cioè l’America Latina, è un richiamo a un bisogno di giustizia sociale di cui il mondo sente assolutamente bisogno. Anche il nome scelto, Leone, si collega a un Papa, Leone XIII, che ci ricorda l’attenzione alla dottrina sociale della Chiesa».

Anche la sindaca Ilaria Bugetti ha salutato Leone XIV: «ogni nuovo Papa è una voce che si alza nel mondo. Che sia di pace, di giustizia e di umanità. Benvenuto Leone XIV. Per te anche le campane del Pretorio hanno suonato a festa. Tutta la città ti aspetta a braccia aperte». Quando c’è stata la fumata bianca, giovedì 8 maggio alle ore 18,10, le campane delle chiese di Prato hanno suonato a festa. E anche la risorta, la piccola campana di Palazzo Pretorio, ha suonato a distesa.