Il padre di Federico Zini difende l'intento solidale dell'iniziativa e dice: "Abbiamo chiesto scusa alla famiglia di Elisa Amato"
“Non vogliamo cancellare quanto accadde e abbiamo chiesto perdono”. Così afferma Maurizio Zini, padre di Federico, il 25 enne di San Miniato che nel 2018 uccise a Prato la ex fidanzata, Elisa Amato (nella foto, i due ragazzi), e che poi si suicidò. Il padre dell’omicida-suicida ha scritto una lettera aperta dopo le recenti polemiche per la sentenza del Tar che autorizza la costituzione di una fondazione promossa a nome del giovane dai suoi familiari.
Nella lettera Zini parla di “ennesima ondata di gogna mediatica”, di “circo della disinformazione” e “tarantella di opportunismo politico” che lo portano “a rompere quel silenzio, con serenità e trasparenza”.
“Non è nostra intenzione e purtroppo, ancor prima, non è mai stato in nostro potere – scrive Zini -cancellare l’evento o sottrarci alle responsabilità. Alla famiglia di Elisa Amato abbiamo espresso, fin da subito, il nostro profondo dolore, scuse sincere e richieste di perdono autentiche. La Fondazione nasce in seguito all’impegno di mio figlio fin dal 2016 per portare un abbraccio e un sorriso, come gesto di conforto, a bambini colpiti da gravi malattie”.