6 Giugno 2025

Carcere, cinque detenuti hanno aggredito il personale

Intervenuti gli agenti in assetto antisommossa. La Uil-Pa torna a denunciare le criticità della Dogaia

“Oggi all’interno del carcere di Prato si è verificato l’ennesimo grave fatto di violenza”. A denunciarlo è il segretario generale provinciale della Uil-Pa polizia penitenziaria Ivan Bindo, riferendosi all’aggressione del killer di Denisa e Ana Maria .

“Difficile è stata sin dal suo arrivo ieri sera, l’ubicazione all’interno delle sezioni dell’istituto del detenuto in quanto, altri detenuti di origine rumena, avevano protestato vivamente contro il suo ingresso all’interno della sezione c.d. “Protetti”. Ubicato all’interno di un’altra sezione detentiva nella mattinata di oggi è stato aggredito da un detenuto anch’egli rumeno che, dopo averlo fatto avvicinare al cancello della cella, gli ha lanciato in volto dell’olio portato ad alte temperature – spiega Bindo -. L’aggredito è stato subito soccorso e inviato al pronto soccorso dell’ospedale di Prato per le cure. Il recluso sembrerebbe aver fatto rientro poche ore dopo con bendaggi su tutto il volto e parti del corpo. Le condizioni non dovrebbero sembrare preoccupanti”. Come aggiunto da Bindo, “l’aggressore sembrerebbe aver asserito di avere rapporti di parentela con l’ultima escort ammazzata. La Polizia Penitenziaria ha cercato dal primo momento di garantire la sicurezza anche di questo soggetto di difficile collocazione. Purtroppo certi gesti di alcuni detenuti non possono essere ne prevenuti né arginati. Ricordiamo che solo circa 2 anni fa un operatore della Polizia Penitenziaria si trovò cosparso di olio bollente al volto indirizzato ad un altro detenuto. La situazione alla Casa Circondariale di Prato è critica, solo giovedì sera 5 detenuti di origine nordafricana rifiutandosi di rientrare alla chiusura delle “celle aperte” hanno aggredito prima verbalmente e poi fisicamente l’agente addetto alla sezione e poi con spranghe e bastoni rudimentali hanno cercato di mettere ancora disordini all’interno di una sezione del Reparto media sicurezza e solo il tempestivo intervento del personale specializzato del Piano operativo regionale in assetto antisommossa ha riportato l’ordine e la sicurezza all’interno della sezione e  permesso con non poche difficoltà, di contenere i soggetti rivoltosi. Gli agenti feriti hanno fatto ricorso alle cure del pronto soccorso riportando prognosi dai 3 ai 10 giorni”.

Sulla situazione del carcere di Prato interviene anche Eleuterio Grieco, segretario generale della Uil-Pa polizia penitenziaria: “Su Prato ci sono precise e peculiari responsabilità e del perché siamo arrivati a questa critica situazione di governo del carcere. E non aiuta nemmeno il fatto di aver mandato un Comandante e un Direttore a Prato per soli tre mesi in trattamento di missione quando in regione Toscana mancano all’appello all’incirca 700 unità di polizia penitenziaria per garantire la sicurezza. E’ inutile mandare Generali senza avere un esercito ed allora la popolazione detenuta trova spazi per i traffici di telefonini, droga, violenze varie e regolare anche vendette personali come quella avvenuta ieri sera, insomma le carceri stanno perdendo la loro funzione e crediamo che il decreto non fermerà affatto la criminalità nel mettere in atto gesti di violenza sia verso i poliziotti che verso i detenuti”.