“Il primo tampone, poi risultato positivo, me l’hanno fatto 17 giorni fa. Dovevano farmi quello di controllo dopo sette o al massimo dieci giorni per verificare la guarigione. E invece a oggi non si è visto ancora nessuno. Io non ho più la febbre né sintomi da due settimane. Però senza tampone di controllo non posso uscire di casa nemmeno per fare la spesa. E’ una situazione assurda, che sta mettendo in difficoltà pure tutta la mia famiglia”. E’ lo sfogo di uno dei pratesi contagiati da coronavirus che da giorni è in attesa del tampone di controllo che dovrebbe attestare la guarigione e quindi farlo tornare alla vita di sempre. L’uomo viene controllato tutti i giorni dalla polizia municipale che si accerta del fatto che non esca di casa. Lui però sta bene e vorrebbe finalmente essere giudicato guarito. “Chiamo l’ufficio igiene tutti i giorni – spiega l’uomo – Mi dicono che non ci sono tamponi a sufficienza e che servono per situazioni più gravi della mia. Io però così mi ritrovo impossibilitato a fare qualsiasi cosa. I miei familiari restano ancora in quarantena perché viviamo nella stessa casa e io non so se posso ancora contagiare. E siamo costretti a farci lasciare la spesa sul pianerottolo di casa da alcuni amici. Questo non è il metodo giusto di trattare le persone”. L’uomo si è appellato anche ai vigili urbani. “Hanno risposto che non è loro competenza – conclude – Ma così non si può andare avanti”.
A parlare del problema dei tamponi di controllo è anche Rosanna Sciumbata, vicepresidente dell’ordine dei medici. “Ci sono persone che aspettano da settimane – spiega Sciumbata – e che a oggi non hanno una data certa per fare il tampone di controllo. Adesso dall’ufficio igiene hanno mandato una circolare eliminando il tempo massimo entro il quale si può fare il secondo tampone di verifica. Di fatto ci saranno persone che staranno per settimane nel limbo perché non si riesce a gestire nel modo corretto questa emergenza. Eppure il governatore Rossi dice che i tamponi ci sono. Vorremmo sapere qual è la verità. In questa condizione ci sono anche alcuni operatori sanitari che sono guariti e potrebbero tornare a lavoro, ma senza tampone di controllo sono costretti a restare a casa. Credo che tutto questo non sia accettabile”.
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