Il deputato di Cambiamo, Giorgio Silli ha scritto questa mattina una lettera al presidente della nuova task force governativa per la ricostruzione, Vittorio Colao, per metterlo a conoscenza delle esigenze del distretto pratese alla luce della proroga dello stop alla filiera tessile (leggi l’articolo). Di seguito la lettera.
“Le scrivo all’alba del giorno seguente alla sua nomina poiché sono angosciato dalle ripercussioni che l’emergenza Covid potrà avere sul distretto produttivo della mia città, Prato. Inutile che le racconti i numeri del distretto che per decenni è stato capitale tessile del mondo, inutile che ribadisca quanto la globalizzazione e gli aumenti dei costi di produzione (energia, mano d’opera, burocrazia ecc.) ci abbiano messo in ginocchio negli ultimi 20 anni; credo sia sotto gli occhi di tutti.
Sono stato il primo a chiedere lumi al governo riguardo al coronavirus, l’ho fatto con una interrogazione depositata il 18 gennaio. Già allora temevo per quello che sarebbe potuto succedere. La nostra area è fra le meno colpite dal virus ma è fra le più fragili economicamente in questa guerra contro i tempi dettati dell’infezione. Settori già compromessi con utili aziendali compressi o inesistenti, caratterizzati da forte stagionalità e deperibilità delle merci non possono resistere oltre. Molte aziende del distretto pratese hanno già superato il punto del non ritorno, altre si stanno interrogando se prendere la liquidità promessa in prestito (quando arriverà) oppure gettare la spugna già da adesso.
Il distretto è pronto a riaprire, le categorie economiche hanno già stilato dei documenti per la riapertura graduale e sicura, alcuni di essi già depositati presso gli uffici della regione. Le tipologie di lavorazione non hanno promiscuità eccessiva e la distanza di sicurezza può essere rispettata tranquillamente. Siamo un distretto, fra l’altro, che ricicla rifiuti tessili, dagli stracci facciamo tessuti nuovi. Se il chi ha codice ateco 38.11 (raccolta e riciclo rifiuti non pericolosi) può’ restare aperto, nel nostro caso per portare a termine il riciclo abbiamo necessità di aprire anche il resto della filiera in modo da poter riuscire agilmente a riciclare la materia prima-seconda raccolta.
Fin da subito abbiamo cercato un gioco di squadra fra maggioranza e opposizione, ho partecipato al vertice ristretto con il presidente Conte ed ebbi modo di sottolineare anche queste peculiarità del distretto tessile. La prego di occuparsi quanto prima della riapertura del distretto produttivo di Prato. Non sarebbe un occhio di riguardo politico verso chicchessia se non verso i lavoratori e gli imprenditori che hanno fatto grande questa città, questo paese e che adesso rischiano realmente, per la prima volta nella storia, di non riaprire”.