“E così è stato deciso di far ripartire tutti, manifatture e cantieri, il 4 maggio. E a quanto sembra in tutta Italia. Come se il virus avesse colpito dovunque allo stesso modo. Benissimo. Tocca al governo decidere. Io avrei preferito una ripartenza graduale e in sicurezza, diversificata sui diversi territori”. E’ quanto scrive il presidente della Regione, Enrico Rossi che commenta le indiscrezioni sulle decisioni governative per la partenza della Fase 2. Indiscrezioni, lo ripetiamo, visto che ancora da Roma non ci sono ufficialità.
“Avevo proposto al governo di far iniziare, in Toscana, le tremila imprese esposte alla competizione internazionale – scrive Rossi – Con 100mila dipendenti su due turni di lavoro e con rigide norme di sicurezza. In questo modo si sarebbe rimesso in moto il motore della Regione, quello che produce più di un terzo della nostra ricchezza. Si è preferito un’altra strada. Intanto le Prefetture che hanno autorizzato senza nessun protocollo di sicurezza, perché semplicemente così si doveva fare, ci fanno sapere che passeranno ai controlli. Nella campagna toscana di una volta si sarebbe detto: dopo vendemmia portami l’imbuto”.
Rossi invita tutti a rispettare le scelte prese dal governo. “Mi atterrò, ovviamente, alle decisioni del governo e così invito a fare tutti i cittadini e gli imprenditori. Almeno di positivo c’è il fatto che abbiamo una data. Nel frattempo noi continueremo a lavorare per la sicurezza e per costruire al meglio nella mia regione la fase 2. Ma resta il fatto che queste ultime scelte del governo non mi hanno convinto. Si poteva fare meglio, con più ponderazione, razionalità e capacità di distinguere, tutelando di più la salute e la sicurezza del lavoro e aiutando meglio la ripresa economica”.
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