“Riaprire il 4 maggio tutte le attività indistintamente o per alcuni settori il rischio di un collasso sarà inevitabile”.
Confcommercio ribadisce con convinzione la propria posizione dopo le ipotesi che prevedono la ripartenza delle attività commerciali il prossimo 11 Maggio e posticipano al 18 Maggio quella di bar e ristoranti.
Per Confcommercio “Veder slittare anche di poche settimane la fine della sospensione non è accettabile” soprattutto per quelle categorie che sono state costrette a chiudere fin dall’inizio dalle restrizioni.
“Le attività non saranno in grado di sostenere alcuna spesa per i tributi, è necessario sospendere il loro pagamento per il 2020. Questo anche perché la liquidità stenta ad arrivare. Servono sostegni e procedure concrete per un sistema che attualmente sta vivendo in vero e proprio limbo” prosegue Confcommercio.
L’associazione ha accolto con favore l’ordinanza della Regione Toscana con la quale viene deliberata l’attività di take away per la ristorazione, pur sottolineando che il provvedimento poteva essere preso prima e che queste soluzioni non possono sostituirsi alla regolare attività sulla quale è urgente capire come dovranno muoversi gli esercenti.
“Ancora complesso è inoltre il quadro per le attività commerciali che – oltre alla previsione di slittamento della riapertura all’11 Maggio – devono portare il peso stabilito dall’Amministrazione regionale che con l’ordinanza del 18 Aprile ha determinato valida fino al 3 Maggio la misura minima di distanziamento sociale a 180 centimetri, oltre a una serie di provvedimenti peggiorativi rispetto a quanto stabilito dal Decreto del Presidente del Consiglio.
Al provvedimento manca l’assunto di base: non è possibile collocare la Toscana in una situazione di maggior emergenza rispetto al resto d’Italia quando i numeri dei contagi sono in calo.
Sappiamo però che qualora il Presidente del Consiglio recepisse la proposta toscana, le disposizioni potrebbero avere effetto ben oltre il 3 Maggio danneggiando in modo tangibile le aziende. Non possiamo permettercelo.
Per questo ci riserviamo l’impugnativa successivamente ai prossimi provvedimenti nazionali.
Attendiamo quindi i prossimi provvedimenti che saranno presi a livello nazionale, andando avanti con sempre maggior convinzione nel contestare il provvedimento”.