La versione del compagno della vittima, che ha parlato di problemi di tossicodipendenza, è al vaglio degli inquirenti
Proseguono le indagini sulla morte di Maurizio Drovandi, il 51enne impiegato di banca, trovato cadavere ieri nella stanza al primo piano del residence Ferrucci. Assieme a lui c’era il suo cane, un rottweiler in stato di agitazione – circostanza che ha complicato l’accesso della polizia – e il compagno 55enne, che aveva ferite superficiali al collo, il quale è stato trasportato all’ospedale di Prato, sottoposto a test tossicologici e sentito dagli inquirenti.
Secondo quanto riferito dalla Procura il ferito, legato sentimentalmente a Drovandi da un decennio, ha sostenuto che i due avevano deciso di togliersi la vita tagliandosi la gola, in quanto impossibilitati a far fronte ai debiti maturati a seguito delle continue assunzioni di droga, dopo aver provveduto alla vendita delle rispettive abitazioni e dell’attività di fornaio svolta dal sopravvissuto. La versione dell’uomo è al vaglio degli inquirenti, così come la genuinità di un biglietto trovato all’interno dell’appartamento. Sul cadavere di Drovandi sarà eseguita l’autopsia. Secondo quanto appurato al momento, la morte risalirebbe alla giornata di mercoledi scorso, due giorni prima del ritrovamento del cadavere e dell’uomo ferito.
La stanza del residence Ferrucci dove è accaduto il fatto di sangue, a cui sono stati posti i sigilli e dove ieri fino a tarda sera la polizia scientifica ha effettuato i rilievi, è proprio di fronte a quella in cui il 15 maggio scorso è stata strangolata la escort rumena Maria Denisa Adas Paun, delitto per cui è reo confesso il serial killer Vasile Frumuzache.