Tra loro anche l'ex sindaco Biffoni e il sindaco di Montemurlo Calamai. Per quattro indagati è stata chiesta l'archiviazione. Il 19 novembre la prima udienza
A quasi due anni dall’alluvione che il 2 novembre 2023 causò nella provincia di Prato vittime, allagamenti e danni ingenti, la Procura di Prato ha disposto undici richieste di rinvio a giudizio, a vario titolo, per i reati di omicidio colposo e disastro colposo a carico di amministratori e tecnici. L’udienza preliminare è stata fissata dal Gip di Prato per il 19 novembre.
L’azione penale ha interessato, tra gli altri, l’ex sindaco di Prato Matteo Biffoni, l’allora vicesindaco e assessore alla Protezione civile Simone Faggi, l’allora assessore all’Urbanistica Valerio Barberis. Richiesta di rinvio a giudizio anche per il sindaco del Comune di Montemurlo Simone Calamai e per l’assessora alla Protezione civile dell’epoca Valentina Vespi. Stesse accuse per altri dirigenti e funzionari dei due Comuni e del Genio Civile. Infine per l’allora direttore del Quarto Tronco di Autostrade per l’Italia si ipotizza il solo reato di disastro colposo per aver omesso di adottare provvedimenti di restrizione e/o chiusura del traffico veicolare nel tratto dell’autostrada A11 adiacente al casello di Prato Est, in corrispondenza del fiume Bisenzio, con conseguente gravissimo pericolo per la pubblica incolumità. Chiesta dalla procura l’archiviazione per altri quattro indagati.
A firmare gli atti sono stati il procuratore capo Luca Tescaroli e i sostituti Valentina Cosci e Alessia La Placa. L’inchiesta è stata molto complessa: per le indagini la procura si è avvalsa dell’apporto tecnico di quattro consulenti esperti in materia idraulica, idrogeologica, geotecnica e di protezione civile, nonché del contributo investigativo dei carabinieri del Nipaaf (Nuclei investigativi di polizia ambientale agroalimentare e forestale). L’inchiesta si è concentrata in particolare sulle cause dell’alluvione, su eventuali ritardi nei soccorsi e su mancate manutenzioni dei corsi d’acqua più a rischio. Gli inquirenti hanno acquisito documenti, immagini e testimonianze per valutare se furono adottate tutte le misure previste per fronteggiare l’inondazione. Ulteriori accertamenti sono al vaglio degli inquirenti.
L’alluvione nel territorio provinciale pratese provocò due vittime. A Prato la vittima fu Antonio Tumolo, 84 anni, travolto dalla piena del torrente Bardena mentre si trovava in auto nei pressi di Figline. Il suo corpo esanime fu trovato nei giorni successivi in un campo a Iolo. A Montemurlo perse la vita Alfio Ciolini, annegato nella sua abitazione a seguito dell’esondazione del torrente Bagnolo in via Riva. Altre due persone si salvarono in extremis: un cittadino cinese del 1971 che finì con l’auto nel Bisenzio giù da una rampa dell’autostrada A11 e rimase aggrappato alla vegetazione del fiume fino all’arrivo dei soccorsi; un altro italiano salvato grazie al coraggioso intervento di un uomo honduregno che, rischiando a sua volta la vita, ha attraversato le acque legandosi una corda al corpo e andando a recuperare il malcapitato. Ingenti i danni, stimati in milioni e milioni di euro: strade, case, fabbriche ed edifici pubblici allagati, famiglie sfollate e attività messe in ginocchio.
Biffoni e Faggi hanno ribadito di aver fatto tutto il possibile, sia prima che durante quelle giornate tragiche, “e faremo di tutto per dimostrarlo. La magistratura, di fronte ad una situazione così drammatica, è giusto che faccia il suo corso”. Il sindaco del Comune di Montemurlo Simone Calamai ha affermato che “a seguito dell’avviso di garanzia a conclusione delle indagini, la richiesta di rinvio a giudizio era un passaggio atteso che rientra nelle procedure processuali. Da parte mia sono molto tranquillo ed ho piena fiducia nell’azione della magistratura. Sono consapevole che è stato fatto tutto quello che era possibile ed a questo proposito esistono tanti elementi che lo possono mostrare, sia per quanto mi riguarda che per gli altri indagati. Dunque, da parte mia non posso che esprimere tranquillità e fiducia circa il procedimento in corso”.