In Toscana sono state accolte 13.922 domande. E' quanto risulta dalle verifiche. A settembre riapre il bando
Nell’iniziativa della Regione Toscana ‘Nidi gratis’ sono state accolte 13.922 domande – a fronte di 14.717 pervenute – di famiglie che saranno beneficiarie dell’iscrizione gratuita dei figli nell’anno 2025-2026. Nella precedente edizione, ricorda la Regione, erano state 13.025 rispetto a 13.907 domande presentate.
Con l’approvazione dell’elenco dei beneficiari, è terminata la fase di verifica dei requisiti da parte degli uffici regionali. ‘Nidi Gratis’ consente l’accesso gratuito ai servizi per l’infanzia 3-36 mesi.
In totale verranno erogati 39,9 milioni di euro (erano stati 36,5 milioni nell’anno 2024-2025). Le famiglie beneficiarie, come di consueto, non dovranno anticipare alcuna spesa.
Le risorse stanziate da Regione Toscana, derivanti dal Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027 che vede il cofinanziamento regionale, saranno infatti destinate ai Comuni che provvederanno ad assegnarle alle strutture del territorio aderenti a Nidi Gratis.
Di seguito il dettaglio per provincia: Firenze, 4.437 famiglie beneficiarie; Pisa 1.741; Prato 1.504; Arezzo 1.380; Pistoia 1.314; Siena 1.145; Livorno 908; Lucca 848; Grosseto 491; Massa Carrara 154.
Il numero è destinato a crescere “perché – come annunciano il presidente Eugenio Giani e l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini – a settembre è prevista la riapertura del bando, promosso nell’ambito di Giovanisì, a cui potrà partecipare non solo chi non ha fatto domanda a giugno ma anche chi ha commesso errori o non aveva Isee disponibile”. Giani e Nardini ricordano la scelta di innalzare con l’edizione 2025-2026 la soglia minima di reddito Isee da 35.000 a 40.000 euro.
“Proprio ieri – fanno notare – abbiamo presentato il bilancio dell’altra misura di cui andiamo orgogliosi, dedicata al diritto allo studio scolastico, ‘Libri Gratis’: siamo di fronte a numeri importanti, che ci dicono di quanto questi interventi costituiscano vere misure di uguaglianza”.
“Nidi Gratis – rivendica Giani – è scelta strategica per lo sviluppo della nostra comunità e garantisce un accesso più ampio e democratico ai servizi educativi. L’abbiamo fortemente voluta perché nostro obiettivo è costruire una Toscana più inclusiva. Il diritto a istruzione e crescita serena non devono dipendere dalle condizioni economiche della famiglia, ogni bambino merita le migliori opportunità educative. Questo progetto rappresenta un investimento sul futuro della nostra regione”.
“In Toscana, con questa misura – aggiunge Nardini – il nido è diventato davvero un diritto e non un privilegio solo per chi può permetterselo”, “investire nei servizi educativi per la prima infanzia significa consentire alle giovani famiglie di poter conciliare tempi di vita e di lavoro e, in una società dove ancora oggi purtroppo il tempo di cura grava quasi esclusivamente, o comunque per la stragrande maggioranza, sulle donne, significa quindi favorire l’occupazione femminile”.