3 Settembre 2020

Scuole superiori, termoscanner all’ingresso per misurare la temperatura agli studenti e indicare il corretto uso della mascherina


Ventitré termoscanner acquistati in tempo per il suono della campanella e destinati agli istituti Cicognini-Rodari, Copernico, Livi, Marconi e alle succursali. In questo modo la Provincia di Prato rafforza il suo impegno sul fronte della prevenzione in vista del rientro a scuola, investendo quasi 25mila euro per l’acquisto di rilevatori di temperatura a distanza da fornire agli istituti che non ne sono ancora muniti. I termoscanner, già installati, sono in grado di verificare tramite l’inquadramento facciale se chi entra calza correttamente la mascherina ed emettono inoltre un segnale acustico se la temperatura corporea supera i 37.5 gradi.

“Il controllo della temperatura, unito all’igienizzazione delle mani e degli ambienti sono misure preventive efficaci tanto quanto la suddivisione per gruppi che ci permetterà, in caso di contagio, di facilitare il tracciamento – dichiara il presidente della Provincia Francesco Puggelli -. Nonostante le linee guida del comitato tecnico scientifico non parlino di obbligo di rilievo della temperatura in ingresso, abbiamo scelto come Provincia di dotare di questi dispositivi gli istituti che ancora non avevano provveduto – aggiunge il presidente -. Abbiamo deciso di investire sulla prevenzione negli istituti superiori perché quella degli adolescenti è una fascia che ha alto contatto oltre le lezioni. Abbiamo quindi ritenuto opportuno alzare l’asticella della sicurezza. Certo è che la responsabilità delle famiglie e dei ragazzi resta quella di non sottovalutare le sintomatologie simil-influenzali e di contattare il medico curante in caso di problemi”. Termoscanner e mascherine. La Provincia ne ha già distribuite 2mila ad ogni istituto secondario di secondo grado e ne ha altre 50mila in stoccaggio, in attesa di quelle della Protezione civile. I dispositivi forniti dalla Provincia servono come seconda opzione, per quegli studenti che se la siano scordata o che per qualche motivo rimangano senza durante l’orario scolastico. Il presupposto è che ogni ragazzo arrivi la mattina a scuola con la propria mascherina. “Vanno bene anche quelle di stoffa e le mascherine cosiddette ‘di comunità’ – spiega Puggelli -, purché vi sia attenzione nel mantenerle pulite”. I professori saranno le figure deputate a valutare la pulizia delle mascherine, spiegano il presidente della provincia e Paolo Cipriani, dirigente scolastico dell’Istituto Marconi dove si è svolta la presentazione dei termoscanner.

“Quanto è di nostra competenza, abbiamo fatto tutto. Adesso resta da capire quando arrivano i banchi ‘con le rotelle’, per chi ne ha fatto richiesta, e come risolvere la questione del trasporto pubblico scolastico”, aggiunge Puggelli. Quello del trasporto pubblico scolastico rimane un nodo da sciogliere: la Regione ha destinato 3 milioni di euro per finanziare servizi aggiuntivi straordinari, ma ancora non è nota la cifra destinata alla provincia di Prato. Nella serata di oggi dirigenti scolastici, Provincia e Cap si incontreranno in una prima riunione, in attesa della cabina di regia di venerdì con la Regione, a capo della quale è la competenza in materia di trasporti. Intanto molti dirigenti hanno provveduto a scaglionare gli orari (il Polo di reggiana, ad esempio, ha adottato questo provvedimento, così come il Liceo Livi). Nel Polo di via Galcianese Rodari e Marconi sfrutteranno, invece, le numerose aperture degli edifici mantenendo lo stesso orario di entrata e uscita. Al Marconi si abbasseranno i flussi con il proseguimento dell’esperienza della didattica a distanza: “Ho delle secondo molto numerose – spiega il dirigente scolastico del Marconi Paolo Cipriani -, perciò non ho potuto fare a meno che dividerle in 3 gruppi e mettere a rotazione settimanale un gruppo a casa con la didattica a distanza. In questo modo abbiamo anche meno studenti che entrano a scuola la mattina”.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments