Cinquantatré richieste di attivazione del percorso di educazione parentale, 40% di assenze fra elementari e medie e 88 nuclei familiari raggiunti dal servizio di mediazione attivato dall’assessorato all’immigrazione per aprire un dialogo nelle situazioni più sensibili. Sono i numeri che ruotano intorno alla presenza degli alunni cinesi nelle scuole del nostro territorio. Le famiglie orientali che decidono di non mandare i loro figli a scuola sono ancora tante, come confermato dai numeri forniti dal Comune. Solo per elementari e medie si parla di assenze intorno al 40%. E la situazione non migliora affatto nell’infanzia, dove la preoccupazione per il rischio contagio fra i genitori cinesi è ancora maggiore.
“Noi teniamo fede all’obbligo scolastico e l’abbiamo ribadito anche alle associazioni di amicizia italocinesi – commenta l’assessore Simone Mangani – Non torniamo indietro rispetto alla necessità di andare a cercare quelle famiglie che in questo momento stanno rinunciando all’esercizio di un diritto e di un obbligo per bambini e ragazzi” conclude l’assessore.
A confermare lo stato d’animo di preoccupazione nella comunità orientale è anche il consigliere comunale di origini cinesi Marco Wong. “C’è una parte delle famiglie cinesi che è stata convinta dai vari appelli delle istituzioni e che ha deciso di fare tornare in classe i figli. Poi ce ne sono altri che non rientrati a scuola e i cui genitori e nonni spingono per farli tornare in Cina dove la situazione del covid è praticamente tranquilla”.
Un esempio di quanto sta accadendo a Prato viene dato dall’istituto Mascagni che fra infanzia, elementari e medie conta su 1300 studenti, di cui 800 sono cinesi. I dati forniti dalla scuola parlano di circa 300 alunni orientali assenti quasi del tutto da inizio anno. “La scuola è sicura e sta cercando di fare capire ai genitori di questi alunni che possono tornare in sicurezza in classe – spiega Andrea Papa, vicepresidente delle Mascagni – Questi ragazzi sono nella fascia dell’obbligo. Se continuano a non frequentare, ci dovremo attivare per segnalarli alle autorità competenti per l’evasione dell’obbligo”.
Sdb