30 Ottobre 2020

Covid, aumentano i ricoveri al Santo Stefano: terapia intensiva al 75% di capienza. Tamponi in ritardo, Matarrese: “Mancavano i puntali” VIDEO


Continuano a crescere i ricoveri di pazienti affetti da Covid e l’Asl Toscana Centro è costretta a correre ai ripari. Proprio ieri all’ospedale Santo Stefano di Prato è stato riattivato il settore 2, già in funzione la scorsa primavera, che fa salire a circa 100 i posti letto attualmente a disposizione. La notizia è stata data da Daniela Matarrese, direttore del nosocomio pratese, ospite ieri sera del settimanale di attualità “Parliamoci chiaro”.

Per il momento la terapia intensiva regge, ma l’attenzione è alta. Ieri erano 15 i pazienti su 20 posti a disposizione, con un’età media che si è abbassata a 67 anni. Se i ricoveri dovessero continuare ad aumentare, per incrementare la capienza della terapia intensiva la direzione del Santo Stefano sarebbe costretta a trasferire l’unità coronarica, come già avvenuto in occasione della prima ondata dell’epidemia, con tutti i disagi che ne conseguono per il reparto di cardiologia.

Matarrese è intervenuta anche sui ritardi nelle risposte dei tamponi, spiegando che le procedure hanno subito un rallentamento a causa di problemi di approvvigionamento di puntali, ovvero strumenti utilizzati nei laboratori.

Al problema dei puntali si è aggiunto anche il guasto tecnico del macchinario che avrebbe dovuto processare i tamponi in maniera rapida, come dichiarato al quotidiano La Nazione da Renzo Berti, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Toscana Centro. “I tecnici del laboratorio hanno dovuto analizzare due volte migliaia di tamponi. E’ evidente che questo incidente tecnico ha rallentato di molto la procedura” afferma Berti sulle pagine del quotidiano.

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