L’assessore al Turismo Lorenzo Marchi ha annunciato che convocherà un tavolo con i tassisti e altri operatori del settore che versano, in questo momento così drammatico, in una situazione “difficilissima e ormai insostenibile, se non seriamente aiutati”. L’annuncio arriva a seguito degli scioperi dei tassisti che si sono tenuti nei giorni scorsi a Firenze, Pisa e in altre città italiane. Ragioni sostenute anche dal presidente del Radio Taxi Prato, Andrea Archimede Cannone, il quale ha sottolineato che “La nostra categoria è sempre stata ritenuta una casta privilegiata, cosa assolutamente non veritiera e inconcepibile. Prato in particolare da molti anni è in una situazione di particolare crisi, pertanto il nostro settore ne ha risentito moltissimo. La pandemia ci ha dato il colpo di grazia, distruggendoci ulteriormente il lavoro. Siamo stati costretti a licenziare e a mettere in cassa integrazione le centraliniste. Chiediamo comprensione e di venire ascoltati, non sicuramente con gli scioperi, ma con il dialogo”.
Sulla vicenda è intervenuta anche la coordinatrice provinciale e consigliera comunale di Demos Silvia Norcia: “Demos è dalla parte dei tassisti e del loro rappresentante Andrea Cannone. Bisogna essere solo grati a questi instancabili lavoratori che nonostante tutte le difficoltà, continuano a fare con grande dignità, entusiasmo ed orgoglio il loro lavoro. Auspichiamo che la Regione Toscana riesca a stanziare i voucher promessi: oltre al sostegno diretto dei tassisti, questi non potrebbero essere che d’aiuto alla mobilità in città, e di sostegno alle fasce che potrebbero quindi usufruirne: anziani, disabili, malati cronici, personale sanitario. Si tratta di una categoria, quella dei tassisti, che come ogni altra attività produttiva di piccole dimensioni ha bisogno di aiuti veri con contributi a fondo perduto, e non certo di pagare tributi fiscali e previdenziali. Aggiungo e ricordo infine che tra i piccoli imprenditori ci sono molti under 30 che soffrono per la situazione legata alla mancanza del lavoro o al lavoro precario. Chi di loro ha provato a mettersi in gioco ora deve essere supportato”.