Il candidato al consiglio regionale sottolinea i disagi che ci saranno durante il cantiere e i frequenti allagamenti dei sottopassi in caso di pioggia
“Il “nodo” del Soccorso si avvia ad una soluzione. La peggiore che si potesse scegliere purtroppo, nonché la più costosa: il centrosinistra ha confermato una volta di più di non avere cura dei soldi pubblici”. Gianluca Banchelli, candidato al consiglio regionale per Fratelli d’Italia, si esprime così in merito al tunnel del Soccorso, a seguito dell’aggiudicazione da parte di Anas dell’opera da oltre 47 milioni di euro voluta dall’allora sindaco Matteo Biffoni.
Consigliere comunale ai tempi della legislatura Cenni, Banchelli ricorda come il centrodestra propose un progetto diverso per il raddoppio della Declassata: quello del viadotto. Il candidato di Fratelli d’Italia pone l’accento su una serie di criticità legate al progetto del sottopasso.
“Un’indubbia vittoria personale per Biffoni, ma che per i cittadini pratesi si risolverà in anni di caos, di lunghe code e di disagi legati al traffico. Problemi che peraltro si trascinano da anni: era il 2014 quando l’allora candidato sindaco Matteo Biffoni indicava l’opera come prioritaria e ha concluso due mandati da primo cittadino senza vedere l’inizio dei lavori – ha aggiunto Banchelli – a farne le spese è la cittadinanza: con la realizzazione del viadotto, come prospettava il centrodestra da anni, il grosso dei problemi sarebbe probabilmente stato risolto. La situazione legata al traffico sulla declassata, già adesso insostenibile in alcune fasce orarie, è destinata a peggiorare ulteriormente nel corso dei lavori per il tunnel che dureranno anni”.
Il candidato di FDI rimarca infine l’aspetto legato al rischio idrogeologico. “Anche nel corso del nubifragio di pochi giorni fa, tutti e tre i principali sottopassi della città erano allagati – ha chiosato – e da valutazioni tecniche effettuate durante la legislatura 2009-2014, come ricordato più volte dall’allora sindaco Roberto Cenni, l’area del Soccorso oggetto del prossimo intervento risultò alluvionabile. Ecco perché venne deciso di virare sul viadotto”.