I due candidati al consiglio regionale di Fratelli d'Italia intervengono dopo la fuga di gas che ieri ha bloccato i collegamenti
“Se si parla di Valbisenzio e della SR325, bisogna parlare in maniera seria di come collegare quest’area e questa parte del nostro distretto, come anche quella di Montemurlo, in modo diretto alle arterie autostradali A1 e A11”. Lo dichiara Gianluca Banchelli, candidato al consiglio regionale di Fratelli d’Italia, in merito alle vicissitudini delle scorse ore che hanno riguardato la principale arteria della Vallata”.
“In questi giorni – aggiunge Banchelli – si torna a parlare di disagi legati alla Strada Regionale 325 e di una situazione sempre più insostenibile per le importanti imprese del territorio valbisentino e per i cittadini, anche a causa dell’immobilismo mostrato negli ultimi decenni dalle amministrazioni comunali e regionali di centrosinistra. Tutto ciò nonostante il prossimo anno coincida con il non invidiabile traguardo dei vent’anni dall’inizio dei lavori di messa in sicurezza della strada – ha aggiunto Banchelli – possiamo dire sotto questo profilo che la 325 sia diventata una “piccola” Salerno – Reggio Calabria. Da tempo si parla di una variante, ferma alla fase dello studio di fattibilità. Da consigliere regionale, mi impegnerei per valutare a che punto sia l’iter burocratico e per sollecitare la realizzazione dell’opera. Perché Fratelli d’Italia può vantare un rapporto chiaro e diretto con il governo Meloni ed il ministero delle Infrastrutture”. Sempre in tema di infrastrutture viarie, Banchelli ha posto l’accento su altre priorità. “Estendendo il ragionamento a tutta la provincia di Prato, penso sia necessario intervenire anche nella parte sud, con il collegamento diretto tra i Macrolotti di Prato e la Fi-Pi-Li attraverso l’Empolese e la Valdera”.
Sull’argomento, sempre per Fratelli d’Italia, interviene anche Emanuela Paci, capogruppo del partito a Vaiano e candidata al Consiglio regionale: “Ogni stop della 325 manda in tilt la valle. Non è sfortuna: è il prodotto di venticinque anni di rinvii. La Regione guidata dal PD non ha trasformato gli annunci in un’infrastruttura affidabile, mentre i Comuni hanno piani di protezione civile troppo spesso fermi alla carta e non aggiornati al multirischio».
Paci incalza sul nodo delle “alternative”: «Da mesi sentiamo parlare di viabilità alternative: le ha sbandierate il presidente Eugenio Giani, le ha promesse il presidente della Provincia Simone Calamai. Siamo ancora in attesa di sapere quali siano, con quali tempi e con quali risorse. Intanto imprese e pendolari hanno pagato l’ennesimo conto dei disagi». La candidata richiama anche le categorie economiche: «Non lo diciamo solo noi. Confartigianato ha espresso pubblicamente dissenso sulla gestione dell’ennesima emergenza della 325 e Confcommercio chiede certezze su tempi e responsabilità. È un messaggio chiaro: qualcosa non funziona e va corretto».
Nel corso della giornata Paci segnala «decine di telefonate da cittadini e imprenditori, confusi da indicazioni frammentarie». «È un campanello d’allarme: i piani di protezione civile dei tre Comuni, approvati da pochi mesi grazie al l’impulso di Fratelli d’Italia, vanno resi operativi e condivisi capillarmente con volontariato, gestori delle reti, forze dell’ordine, scuole e imprese. In emergenza servono procedure semplici, testate e comunicate in modo univoco».
Per Paci serve passare dai documenti alle procedure reali: «Questo significa mettere per iscritto e rendere pubblici dirottamenti standardizzati quando la strada si ferma, fissare fasce orarie tutelate per rifornimenti e servizi essenziali, potenziare temporaneamente treni e bus con corse sostitutive già pronte e garantire informazioni in tempo reale e univoche ai cittadini. Ieri non si è visto nulla di tutto questo, e non è la prima volta».