In giardino spunta il granchio cinese dalle muffole FOTO
È comparso la mattina del 2 febbraio, in un giardinetto lungo via Firenze, un grosso granchio con vistose chele bianche e nere ricoperte alla base da una folta peluria scura. Un visitatore sicuramente insolito per un giardino di Prato, tanto che il Centro di Scienze Naturali – Fondazione Parsec è stato avvertito e l’animaletto è stato catturato e portato nella struttura di Galceti.
Qui gli esperti l’hanno riconosciuto: un esemplare di maschio adulto che appartiene alla specie Eriocheir sinensis, o granchio cinese dalle muffole ed è originario di Cina e Corea, quasi mai avvistato in Toscana.
Classificato come esotico invasiva dagli allegati del D.L. 230/2017, che proibisce possesso, commercio e trasporto sul territorio nazionale delle specie che possono costituire una minaccia per l’ambiente e le attività umane, questo animale in Italia quindi non dovrebbe proprio esserci. Ma nella Cina orientale è considerato una leccornia e quindi non è improbabile che sia fuggito dalla cesta di qualche pescivendolo o dalla cucina di uno chef un po’ distratto.
“Il centro di recupero e di accoglienza fauna continua ad essere un presidio per vigilare sulla comparsa di specie esotiche che potrebbero essere invasive – spiega il direttore del-la Fondazione Parsec Marco Morelli – Si tratta di episodi sempre più frequenti, favoriti da una circolazione globale di merci e persone mai verificatasi nella storia. Nel nostro ambiente, com’è successo in passato, questi animali potrebbero fare danni molto gravi”.
Il granchio in questione appartiene ad una specie catadroma, gli adulti vivono in acque dolci, ma si recano negli estuari dei fiumi per riprodursi. Onnivoro e opportunista è estremamente adattabile a diverse condizioni climatiche e all’inquinamento delle acque. Ha colonizzato il centro-nord Europa e il Nord America, dove viene considerato un dannoso invasore con forti impatti negativi sugli ecosistemi nativi. Scava profonde tane negli argini, che ne possono provocare il crollo, e durante le migrazioni di massa che compie verso il mare può addirittura intasare tubature e altri sistemi di drenaggio.
Se avvistate un granchio cinese potete segnalarlo al Centro di Scienze Naturali – Fondazione Parsec (0574 460503). C’è anche un progetto di ricerca in corso, condotto da ricercatori del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze.