“Nelle scorse settimane ho parlato con il presidente Giani che ha accolto con entusiasmo l’idea di lavorare subito a una proposta di legge per il potenziamento del volontariato civico e giovanile della Toscana” così la candidata al consiglio regionale
Una piattaforma digitale regionale, un albo dei volontari civici, un coordinamento stabile tra Comuni ed Enti del Terzo Settore e un fondo regionale per assicurazione e formazione. Sono questi gli assi portanti della proposta “Una rete per la cura diffusa”, lanciata dal Partito Democratico di Prato e dai Giovani Democratici della Toscana nei giorni immediatamente successivi all’alluvione del novembre 2023 e rilanciata oggi come punto centrale del programma di governo da Marta Logli, capolista PD nella circoscrizione di Prato. “Dopo l’alluvione del novembre 2023 – spiega Logli – abbiamo assistito a una straordinaria mobilitazione civica: a Prato oltre 6.000 persone, molte delle quali giovani, si sono attivate spontaneamente per aiutare chi era in difficoltà. Ma senza un sistema che valorizzi, formi e tuteli queste energie, tutto rischia di spegnersi dopo l’emergenza. È tempo di costruire una rete stabile della solidarietà”.
“Nelle scorse settimane – prosegue la capolista PD – ho avuto modo di discuterla con il presidente Giani che ha subito accolto con entusiasmo l’idea di lavorare a una proposta di legge per il potenziamento del volontariato civico e giovanile della Toscana. Partiamo già da un lavoro avanzato e per questo sarà una delle prime PDL che porteremo in Consiglio regionale”.
La proposta mira a riconoscere il valore del volontariato civico e spontaneo, trasformandolo in uno strumento concreto di prevenzione, resilienza e coesione sociale. “Immaginiamo una piattaforma digitale regionale – continua Logli – dove ogni cittadino possa mettersi a disposizione in sicurezza, essere orientato verso attività utili e ricevere le informazioni necessarie. Un albo regionale dei volontari consentirà di rendere questa partecipazione tracciabile e riconosciuta. Il tutto coordinato dai Comuni, in sinergia con il Terzo Settore, attraverso percorsi formativi e coperture assicurative garantite da un fondo regionale dedicato”. Ma il confine è chiaro: “Non si tratta di lavoro mascherato – precisa la candidata – ma di cittadinanza attiva. Nessuna attività dovrà mai sostituire personale retribuito, né nel pubblico né nel privato. Vogliamo offrire ai giovani e ai cittadini un’opportunità per contribuire al bene comune, in modo libero, sicuro e formativo. Inoltre, questa iniziativa potrebbe diventare un’importante porta di accesso per tante ragazze e ragazzi alle associazioni di Protezione civile che nella nostra Regione fanno un lavoro straordinario ma sono sempre alla ricerca di volontarie e volontari”. Una proposta, conclude Logli, che “parla di responsabilità collettiva, di prossimità, di futuro. E che vuole fare della Toscana un modello di partecipazione civica diffusa, giusta e resiliente”.