L'episodio è successo stamani davanti all'Euroingro, al Macrolotto Uno, dove era in corso un picchetto del sindacato. Fermati tre cinesi
Aggressione stamani all’Euroingro dove è in corso un picchetto dei Sudd Cobas. Per questa mattina proprio davanti all’ingrosso di abbigliamento di via Gora del Pero al Macrolotto era stata convocata dal sindacato una conferenza stampa per parlare di sfruttamento e lavoro nero, quando sono scoppiati alcuni tafferugli.
Oltre 15 cittadini cinesi hanno, infatti, aggredito questa mattina intorno alle 11,30 alcuni appartenenti alla Digos mentre erano impegnati in un’attività di mantenimento dell’ordine pubblico in occasione di una manifestazione sindacale di lavoratori pakistani e di altre nazionalità in corso appunto al Macrolotto. Il gruppo di cittadini cinesi era diretto a colpire i lavoratori presenti al picchetto – come sottolineato dalla procura in una nota – quando non ha esitato a scagliarsi anche verso gli agenti della Digos e a usare violenza nei loro confronti. Due poliziotti hanno riportato lesioni e sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere. Sul posto sono poi giunte altre volanti della polizia e la guardia di finanza. Tre le persone fermate, si tratta di tre cittadini di nazionalità cinese di 27, 30 e 60 anni, regolari, per i quali la procura procede ora per i delitti di resistenza a pubblico ufficiale e per lesioni. In corso le indagini per individuare e identificare gli altri appartenenti al gruppo.
Una volta riportata la calma, i Sudd Cobas hanno spiegato le ragioni del picchetto, ossia la necessità di stabilizzare alcuni lavoratori: “Dopo due settimane di trattativa con quattro negozi presenti all’interno di Euroingro in cui lavoravano in condizioni di sfruttamento cinque persone iscritte al sindacato – spiega Arturo Gambassi dei Sudd Cobas – giovedì sera si sarebbe dovuti arrivare alla firma dell’accordo per stabilizzarli, accordo poi saltato. Il giorno dopo un’altra azienda, verso la quale in estate avevamo fatto vertenza contro queste condizioni di sfruttamento, ha licenziato da un giorno all’altro un altro lavoratore iscritto al sindacato. Non è possibile che per questi vestiti che vengono venduti due o tre euro al capo, paghino sulla propria pelle i lavoratori”. Come rivendicato dal Sudd Cobas, lo stato di agitazione proseguirà fino alla stabilizzazione di tutti i lavoratori.
Ad intervenire anche alcuni lavoratori di altre aziende non coinvolte nella vertenza e attive all’Euroingro: “Non fanno entrare i nostri clienti, siamo bloccati da questa protesta ma non c’entriamo nulla”, spiega uno di loro.
Pronta la replica, tramite un legale, delle quattro ditte cinesi coinvolte nelle vertenze: nel caso di un lavoratore – viene spiegato – l’accordo sarebbe saltato in quanto il sindacato avrebbe insistito nel siglare un accordo di quarto livello invece che di quinto, come proposto dall’azienda, trattandosi di un operaio non specializzato e arrivato da poco. In un altro caso, l’accordo sarebbe saltato in quanto si tratta di un richiedente asilo che, al momento dell’assunzione, avrebbe fornito all’azienda un biglietto aereo per Lisbona dicendo che sarebbe andato a prendere la patente lì e, come spiegato da uno dei legali, “questo significa che deve avere un permesso di soggiorno rilasciato dall’autorità portoghese, quindi l’azienda ha chiesto di poter fare le verifiche prima di sottoscrivere il contratto, ma il sindacato ha detto di non essere interessato”. Per quanto riguarda infine altre due posizioni, le aziende avrebbero proposto contratti a tempo indeterminato a 4 ore al giorno, contratti che sarebbero stati rifiutati dal sindacato. Per quanto concerne il sit in di stamattina, viene spiegato che “Non è stato un sit in pacifico”