Conapo, Uil Pa, Fp Cgil, Fns Cisl e Usb chiedono che la cucina sia chiusa fino al ripristino delle condizioni igienico-sanitarie
Presenza di escrementi di topo e di uccelli negli ambienti destinati alla preparazione e al consumo dei pasti della caserma dei vigili del fuoco di via Paronese. La situazione è stata scoperta e segnalata il 22 novembre scorso, ma da allora – segnalano le organizzazioni sindacali – non sono state prese le necessarie misure atte a ripristinare le condizioni igienico-sanitarie e a garantire la salubrità dei lavoratori. Per questo Conapo, Uil Pa, Fp Cgil, Fns Cisl e Usb hanno proclamato lo stato di agitazione e deciso di denunciare pubblicamente la “persistente e preoccupante situazione igienico-sanitaria nei locali cucina della sede centrale dei Vigili del Fuoco di Prato”, “nella convinzione che la trasparenza sia oggi un dovere verso i lavoratori e verso la cittadinanza”.
“Nei giorni scorsi – scrivono i rappresentanti sindacali – sono stati rinvenuti materiali riferibili ad escrementi di roditori e tracce di uccelli negli ambienti destinati alla preparazione e al consumo dei pasti. Una circostanza gravissima, incompatibile con le minime condizioni igieniche previste dalla normativa e dai protocolli HACCP. Nonostante ciò, i locali cucina risultano tuttora aperti e operativi. Le pulizie sembra non siano state eseguite da ditte specializzate, come invece necessario in presenza di potenziali contaminazioni biologiche. Inoltre, ad oggi, non è pervenuta alle organizzazioni sindacali alcuna certificazione ufficiale relativa a sanificazione, derattizzazione o disinfestazione: un vuoto documentale inaccettabile quando si parla di sicurezza alimentare dei lavoratori. Le Organizzazioni Sindacali sottolineano che, pur avendo già attivato nelle sedi istituzionali competenti le procedure previste dalla normativa vigente, la situazione operativa non è cambiata: la cucina continua a funzionare senza alcuna garanzia certificata di salubrità e sicurezza. La salute del personale non può essere messa a rischio”.
Nella proclamazione dello stato di agitazione, inviata anche al ministro dell’Interno Piantedosi oltre che alla Prefettura di Prato e alle autorità locali – si richiamano anche le “criticità in merito alla situazione complessiva della caserma, già caratterizzata da carenze igieniche e manutentive, aggravate dalla procedura di sfratto esecutivo” in corso.