20 Dicembre 2013

A Prato sversamento di rifiuti tossici come nella Terra dei fuochi: lo sostiene il procuratore nazionale antimafia


Dopo la Terra dei fuochi la criminalità organizzata avrebbe messo gli occhi su Prato per lo smaltimento illecito dei rifiuti tossici. Secondo quanto dichiarato dal procuratore nazionale antimafia Franco Roberti all’agenzia americana Associated Press (CLICCA QUA PER LEGGERE LA TRADUZIONE), in città ci sarebbe una discarica con rifiuti pericolosi e nocivi, che inizialmente sarebbero stati destinati ai paesi dell’Est Europa. La notizia se confermata (al momento infatti non c’è alcuna ufficialità su una simile inchiesta) avrebbe del clamoroso e creerebbe non poche apprensioni in città.
A lanciare un primo allarme sull’argomento era stata comunque nel mese di novembre la fondazione Caponnetto che sosteneva la presenza di sversamenti di rifiuti tossici in Toscana, non volendo però rendere espliciti i nomi delle località interessate “per la presenza di una indagine in corso”.

”Non sono a conoscenza della presenza di una discarica abusiva in città ma, se avremo una comunicazione, ufficiale o riservata che sia, ci muoveremo subito, per noi risolvere il problema diventerebbe una priorità”. Lo dice il sindaco di Prato, Roberto Cenni, commentando sia l’ipotesi che in città ci possa essere una
discarica abusiva sia gli interventi del procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, riguardo il traffico di rifiuti.
”Si tratterebbe di un allarme che non andrebbe lasciato a candire – ha aggiunto il sindaco – Prato non rimarrebbe insensibile. Per il momento, comunque, non ci risulta nulla”.
In base a quanto appreso, anche la procura di Prato e la Dda della Toscana non avrebbero fascicoli che riguardano discariche abusive a Prato della criminalità organizzata. Il tema camorra-rifiuti-Prato, comunque, è stato oggetto di un’indagine del pm fiorentino Angela Pietroiusti: nel luglio scorso, vennero arrestati padre e figlio, titolari di una ditta di Prato, Vincenzo e Ciro Ascione: ai due era contestata anche l’usura aggravata dall’aver agevolato un clan camorristico di Ercolano. L’indagine riguardava una sessantina di persone e l’organizzazione di un traffico illecito di scarti delle lavorazioni della plastica verso la Cina e di rifiuti tessili verso la Tunisia.
I parlamentari pratesi del Pd, che hanno appreso dalla stampa la notizia chiedono al governo di riferire già oggi in Aula sulla vicenda:”Se le dichiarazioni attribuite al procuratore Franco Roberti fossero confermate, dovremmo giungere alla conclusione che le indagini sono concluse e quindi non sussistono più motivi di riservatezza. Al di la di ogni valutazione sul mezzo scelto per divulgare tali gravissime notizie, chiediamo al governo di riferire al più presto alla Camera sulla vicenda” – dichiarano i deputati democratici Antonello Giacomelli e Matteo Biffoni.

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