28 Giugno 2016

Crac Sasch, la Procura da l’ok al patteggiamento di Cenni: decisive nuove prove “riemerse” dall’inchiesta


La Procura di Prato ha dato parere favorevole alla richiesta di patteggiamento a due anni di reclusione, con sospensione della pena, per Roberto Cenni, imputato per la bancarotta fraudolenta e altri reati collegati nell’ambito del fallimento delle aziende del gruppo Sasch. A maggio scorso i sostituti procuratori Gestri e Sangermano si erano opposti ad una prima, analoga, richiesta di patteggiamento: a cambiare lo scenario è stata la scoperta, grazie all’azione degli avvocati difensori, di documenti che attestano il rientro nei conti delle aziende, dal Lussemburgo attraverso la Cina, di 6,6 milioni di euro derivanti dalla vendita dei marchi Sasch. È venuto così a cadere il primo filone dell’ipotesi di distrazione di fondi dall’azienda contestato agli ex amministratori. L’accusa contesta anche una seconda fuoriuscita sospetta di capitale,
legato all’esportazione di merce in Russia per circa 21 milioni di euro.

I documenti che attestano il rientro dei 6,6 milioni erano stati prodotti nella fase delle indagini da un testimone, l’avvocato Enzo Chiappa, consulente della Sasch sentito dalla Finanza, ma la Procura ne è venuta a conoscenza soltanto adesso. Un disguido che è probabilmente da attribuire al periodo di passaggio della titolarità dell’inchiesta, dopo il trasferimento del pubblico ministero Eligio Paolini.

Roberto Cenni, assistito dall’avvocato Manuele Ciappi, ha inoltre messo a disposizione della procedura fallimentare un complesso immobiliare valutato tra i 4 e i 6 milioni di euro, un bene libero da pregiudizi e vincoli debitori, che sono stati in parte saldati con la vendita di una villa a Forte dei Marmi.
Oltre alla posizione di Cenni, i nuovi documenti sono destinati ad alleggerire anche quella del commercialista Annibale Viscomi, per il quale la Procura aveva ottenuto il rinvio a giudizio: adesso il suo avvocato Gaetano Berni ha chiesto il proscioglimento da tutte le accuse. Gli altri imputati Antonio Rosati, Giuseppe Giovannelli, Gianluca Giovannelli e Mario Pacetti avevano patteggiato pene comprese tra un anno e 8 mesi e 2 anni. Affronteranno il dibattimento Giacomo Cenni, figlio dell’ex sindaco, Fabrizio Viscomi, Antonio Campagna e Carlo Mencaroni.

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