17 Gennaio 2017

Bpvi, l’offerta di ristoro per i soci “scavalcati” è di 30 euro ad azione. I vertici della Banca a Prato per incontrare sindaco e categorie economiche


I vertici della Banca Popolare di Vicenza, il presidente Gianni Mion e il nuovo consigliere delegato Fabrizio Viola, saranno presenti domani a Prato per incontrare istituzioni e categorie economiche. “BpVi incontra la città”, il titolo dato all’evento, fissato alle 11,30 a Palazzo Alberti e aperto anche alla stampa, ma non ai soci, nè alle associazioni dei consumatori, le quali verranno convocate nelle prossime settimane in un incontro a parte.
Non ci sarà, invece un’assemblea per comunicare direttamente ai soci i dettagli dell’offerta di ristoro illustrata nei giorni scorsi in conferenza stampa a Padova. E non ci sarà un momento di confronto con la rinnovata dirigenza, per illustrare la strada intrapresa della fusione con Veneto Banca, altro istituto in crisi, e le strategie di rilancio, che passano dal recuperare la fiducia di azionisti, clienti e possibili investitori e ridurre i rischi legati all’imponente contenzioso legale: sono già diecimila i reclami arrivati alla Banca.
L’iniziativa di domani è preceduta da intensi contatti tra la banca e i rappresentanti delle istituzioni per concordare alcuni punti fermi legati alla presenza dell’istituto in città e alla ricostituzione del rapporto di fiducia.

Le proposte di ristoro
I soci stanno ricevendo in questi giorni la lettera con i dettagli della proposta che mette sul piatto 9 euro di indennizzo per ogni azione acquistata negli ultimi 10 anni. Ci sono due mesi di tempo per scegliere se accettare o meno: in caso affermativo, ci si deve impegnare a rinunciare ad ogni azione legale contro la Banca. Un’offerta, abbinata a promozioni commerciali su altri prodotti e servizi, ritenuta insoddisfacente dalle associazioni dei consumatori che consigliano di portare avanti le azioni legali, compreso il ricorso all’Arbitro per le controversie finanziarie.

La Banca offrirà un ristoro maggiorato, che ammonterà a 30 euro ad azione ai soci cosiddetti scavalcati: coloro che avevano chiesto di vendere il titolo in un momento in cui la Banca aveva la liquidità per soddisfare la richiesta e invece ha privilegiato altri soci, non rispettando l’ordine cronologico delle istanze pervenute. Si tratta, secondo la ricognizione fatta sotto la vigilanza di Consob, di sole 498 persone. Anche in questo caso l’accettazione dell’offerta comporta la rinuncia alla prosecuzione delle azioni legali.
Per coloro che invece sono stati costretti ad acquistare le azioni a fronte della concessione di mutui, la Popolare di Vicenza prospetterà soluzioni individuali, diverse caso per caso. Trenta milioni di euro sono stati invece accantonati per gli investitori “deboli”, coloro che con la svalutazione delle quote hanno perso tutti i loro risparmi.

Il futuro dei quadri della Galleria degli Alberti
L’incontro di domani potrebbe portare notizie positive sul ritorno a Prato delle opere che facevano parte della collezione di Palazzo degli Alberti, i capolavori di Caravaggio, Bellini e Filippo Lippi trasferiti nel 2013 nel vicentino Palazzo Thiene dopo l’incorporazione di Cariprato da parte della BpVi. La battaglia per il ritorno in pianta stabile delle opere a Prato, lanciata dal settimanale Toscana Oggi e portata avanti dall’associazione Amici dei Musei con l’intervento dell’avvocato Mauro Giovannelli, è a una svolta: dopo le sollecitazioni legali, la Soprintendenza, lo scorso 9 novembre, ha avviato l’iter per dichiarare la collezione “bene culturale complessivamente protetto” e ribadire dunque il legame indissolubile della Galleria degli Alberti alla storia identitaria della città.

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