10 Febbraio 2017

Sette nati al giorno all’ospedale di Prato nel 2016: in diminuzione le mamme italiane. Ricorso al cesareo tra i più bassi in Italia


L’Ospedale di Prato si conferma il primo punto nascita dell’intera Asl Toscana centro: nel 2016, infatti, sono nati 2502 bambini, quasi sette al giorno, con un lieve aumento rispetto al 2015, quando erano stati 2444. I fiocchi azzurri superano quelli rosa: 1268 “contro” 1234. Il tasso di natalità è comunque in decrescita: nel 2012 a Prato era di 9,7 bambini per 1000 (e in Toscana di 8,5 per 1000): oggi il dato pratese, pur esssendo il più “fecondo” a livello regionale, è di 8 per 1000 a Prato (e di 7,3 per mille in Toscana).

La riduzione del numero dei parti osservata nell’ultimo anno coinvolge soprattutto le donne italiane. I parti delle mamme italiane sono infatti passati da 1334 nel 2015 a 1261 nel 2016 (-73), mentre per le mamme straniere i parti sono aumentati  da 1110 a 1241 (+131).  Conseguentemente la percentuale delle mamme di nazionalità italiana si è ridotta al 50,4% a fronte del 54,6% del 2015. Anche per il 2016 viene confermata la differente età al momento del parto rispetto alla cittadinanza. L’età media delle italiane al momento del parto è di 33,8 anni, mentre le straniere sono più giovani, in media di 4 anni (29,5 anni).  Tra le straniere le più giovani al momento del parto sono le donne bosniache (26,5 anni) seguite dalle donne albanesi (28,1 anni) e cinesi (28,4 anni). Anche nel 2016, l’assistenza alla donna in gravidanza, è risultata buona come negli anni passati: 9 donne su 10 hanno seguito il protocollo regionale per la gravidanza fisiologica, il 94,4% delle donne si sono sottoposte alla prima visita entro il primo trimestre di gravidanza (89,8%) ed hanno eseguito 3  o più ecografie il 94,1%.

Nella maggior parte dei casi, il parto è avvenuto  con modalità spontanea, 1594 parti pari al 69,5% dei parti totali. Il 19,6% dei parti è avvenuto  mediante taglio cesareo. Viene, quindi, confermato anche per il 2016, un ricorso al taglio cesareo minore rispetto a quello della Toscana (26,5%), a sua volta tra i valori più bassi in Italia (35,5%),  sebbene al di sopra dello standard internazionale raccomandato dall’Organizzazione Mondiale di Sanità (15%).

“ I risultati ottenuti nel 2016 sia in termini numerici che di qualità – commenta Giansenio Spinelli, direttore del Dipartimento materno infantile,  indicano un ottimo risultato del nostro gruppo. La speranza che le famiglie possano riprendere a pensare positivamente al proprio futuro investendo nei figli, è sempre presente negli operatori della salute delle donne”.

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