Nuova palazzina ospedale, il sindaco chiede di accelerare i tempi di realizzazione. Al Misericordia e Dolce 3 chilometri di amianto


Il sindaco Biffoni chiede di accelerare sulla realizzazione della nuova palazzina dell’ospedale Santo Stefano. L’obbiettivo dell’amministrazione comunale è quello di inaugurare l’opera entro la fine del proprio mandato, che scade nella primavera 2019. Entro la fine di giugno ci sarà l’affidamento del progetto di fattibilità tecnica della nuova palazzina. Al bando sono state invitate 10 ditte, ma soltanto una ha risposto, una società di professionisti dell’area fiorentina. Entro la fine di agosto – come spiegato dall’ingegner Gavazzi della Asl Toscana centro – si potrebbe avere in mano il progetto preliminare, dal quale si può passare direttamente all’affidamento dell’incarico per l’esecutivo (saltando lo step del progetto definitivo grazie alla nuova Legge 50). La nuova palazzina non dovrà superare i 17 metri di altezza e avrà presumibilmente tre piani di cui due fuori terra e uno interrato. Tra le possibili collocazioni, quella tra il parcheggio e l’attuale edificio adibito ai servizi.

Il sindaco ricorda le soluzioni di medio periodo messe in campo per ovviare alla carenza di posti let-to del Santo Stefano, un ospedale nato piccolo e che da subito si è rivelato insufficiente per la provincia pratese. “Grazie ad un dialogo continuo e proficuo con la Regione Toscana sono stati messi a disposizione del pronto soccorso 29 posti letto a villa Fiorita, ai quali si aggiungono i 32 di cure intermedie a Narnali e i 10 di hospice e 10 residenziali di Alzheimer – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni -. Ma questo non è sufficiente e la necessità di un intervento strutturale per l’ampliamento del Santo Stefano è fondamentale. Adesso che il progetto si sta concretizzando grazie anche all’impegno del Governo nel sostenere finanziariamente l’intervento regionale, possiamo dire di essere sulla stra-da giusta. Ringrazio l’assessore Stefania Saccardi per aver ascoltato e condiviso le richieste che come sindaco ho portato all’attenzione della Regione, competente sul tema sanità, sin dall’inizio del mio mandato. Un impegno condiviso con l’assessore Biancalani, il consigliere regionale Nicola Ciolini e il sottosegretario Antonella Giacomelli, il cui supporto è stato importante nel motivare adeguatamente la richiesta di un intervento del Governo”.

Biffoni chiede adesso chiarezza nei tempi: “L’ampliamento richiede tempi di lavoro oggettivamente non brevi, per questo chiedo che non si perda nemmeno un giorno e si prosegua attivamente affinché l’aumento dei posti letto al Santo Stefano si concretizzi entro al massimo un paio d’anni – ribadisce Biffoni -. Le dichiarazioni rilasciate ieri dall’assessore regionale Stefania Saccardi ci rassicurano: con l’affidamento dei lavori entro l’anno contiamo di poter avere la nuova palazzina pronta entro la fine del 2018, al più tardi inizio 2019”.

Tre chilometri di amianto al Misericordia e Dolce

L’assessore Luigi Biancalani aggiunge e una riflessione sul sistema sanitario del territorio pratese: “Resta da definire una rete di cure intermedie adeguate e servizi nelle frazioni: in questo senso si inserisce anche il distretto socio sanitario di San Paolo di prossima realizzazione, ma è importante implementare questo tipo di attività per non gravare sull’ospedale. Come amministrazione comunale siamo e saremo sempre disponibili a dare ogni supporto alla Regione Toscana per individuare soluzioni adeguate di spazi”. Spazi che però non potrebbero in alcun modo essere ricavati dal Misericordia e Dolce, che ha mostrato tutta la sua inadeguatezza: all’interno della struttura, destinata ad essere demolita e sostituita da un parco, sono stati trovati oltre 3 Km di amianto nel rivestimento che tiene fermo l’isolante nelle tubazioni del riscaldamento. Una ‘grana’ che farà aumentare i costi della demolizione e che dovrà essere risolta dalla ditta che si occuperà delle opere e dello smaltimento.

“A chi in questi anni ci ha accusato di smantellare un ospedale per farci un parco rispondo con i fatti – afferma l’assessore Luigi Biancalani -. Il Misericordia e Dolce era una struttura inadeguata non solo perché priva dei requisiti antisismici necessari per un ospedale, ma come sta emergendo anche perché ricoperta con chilometri di amianto. Quello stesso amianto che, giustamente, stiamo eliminando dalle scuole e dagli edifici pubblici, che abbiamo bonificato a spese del Comune in aree private sostanzialmente abbandonate come l’ex Bigagli, che ai privati chiediamo di togliere incentivando lo smaltimento”.

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pisolo
pisolo
6 anni fa

Si parla dell’ampliamento del nuovo ospedale in termini quasi trionfalistici, dimenticando che si parla di ampliare una struttura realizzata non 30 anni fa bensi’ tre anni fa! Ed alllora una realizzazione terminata tre anni fa necessita di una sostanziale correzione? Nessuno dice che questa è la certificazione del fallimento di un progetto? Non fanno nemmeno il viso rosso i nostri governanti ad ammettere che una realizzazione di appena tre anni fa è un aborto che necessita di una correzione sostanziale! Fosse una struttura pluridecennale uno potrebbe giustificare l’ampliamento con la considerazione che la città è cresciuta demograficamente e che la struttura è divenuta man mano insufficiente, ma come si giustifica che una struttura praticamente nuova è da ampliare? Chi sono i progettisti? Chi sono i politici che hanno avvallato questo scempio? Io darei in mano a costoro pala e piccone e l’ospedale lo farei ampliare a loro spese e con il sudore della loro fronte; e che probabilmente sono incapaci anche a fare la calcina!