4 Settembre 2017

Meeting delle Misericordie della Toscana, Prato domina la gara di soccorso


Trionfa Prato nella gara di soccorso tra le Misericordie della Toscana, piazzando un equipaggio al primo e uno al terzo posto. Ad aggiudicarsi il secondo gradino del podio un equipaggio del coordinamento della Lucchesia. È il risultato della competizione svoltasi a Borgo a Mozzano tra 24 squadre (due per ogni coordinamento zonale della nostra regione) di volontari delle Misericordie (in tutto circa 130 persone), nell’ambito di ‘MiThink 2017’, l’VIII° Meeting regionale delle Misericordie della Toscana, in programma sabato 2 e domenica 3 settembre sulle sponde del Serchio.

Le prove di soccorso hanno riguardato simulazioni di defibrillazione precoce (protocollo BLSD), di un incidente con caduta (protocollo SVT, ovvero supporto vitale a trauma) e un intervento su bambini (protocollo PBLS, ovvero soccorso a paziente pediatrico). Nella semifinale, a cui sono arrivati due equipaggi di Lucca e due di Prato, la prova consisteva nel soccorso a un paziente politraumatizzato a seguito di un incidente stradale.

 

 

A sfidarsi in finale sono stati un equipaggio di Prato e uno di Lucca, che hanno dovuto affrontare una prova di soccorso con la tecnica della simulazione: in pratica è stato ricostruito uno scenario di emergenza simulata, nella strada centrale di Borgo a Mozzano (vedi foto allegate) a cui hanno partecipato anche i volontari della locale Misericordia e gli altri equipaggi già eliminati.

«Si è trattato – spiega Filippo Pratesi, coordinatore regionale per la formazione delle Misericordie – di una prova preparata con le tecniche della simulazione che abbiamo inserito nel percorso formativo delle Misericordie della Toscana. Lo scenario era quello di una scuola, in cui è stato simulato un attacco terroristico, per mettere alla prova gli equipaggi anche all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI), di cui, purtroppo, l’attualità ci dice che potremmo avere bisogno. Ciò che ci conforta è che le nostre squadre hanno risposto molto bene, dimostrandosi preparate a fronteggiare anche questi drammatici scenari».

La relazione del presidente Alberto Corsinovi: «Politica sorda e distante dal volontariato»

Il Meeting regionale delle Misericordie ha visto la partecipazione di oltre 700 fratelli e sorelle delle 310 Misericordie della Toscana. Numeri importanti che danno la misura della capillare presenza dell’associazione nella nostra regione. «È giusto ribadire l’importanza e il ruolo nel nostro Paese del volontariato, che anche in quest’ultimo periodo ha dato prova di grande disponibilità, nonostante una classe politica sorda e distante, che si ricorda e si fa vicina al volontariato solo in prossimità delle scadenze elettorali», ha detto il presidente della Federazione regionale delle Misericordie Alberto Corsinovi nella sua relazione al Meeting. Corsinovi ha però ‘salvato’ dalle critiche l’assessore regionale Federica Fratoni («una presenza per noi quasi familiare»), presente in sala insieme al Consigliere regionale Stefano Baccelli.

 

Alberto Corsinovi

 

Corsinovi ha dedicato un appassionato passaggio della relazione all’impegno della Federazione toscana delle Misericordie per la legalità, che ha portato al commissariamento di alcune confraternite. «In quest’ottica si inquadra – ha spiegato – anche il commissariamento della Misericordia di Oste, per il quale spiace l’avversità dimostrata dal parroco di Oste e dal vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli. In questo impegno per la legalità però non faremo sconti, neppure di fronte a rappresentanti della Chiesa».

«L’impegno quotidiano a servizio di chi ha bisogno – ha proseguito Corsinovi – non ci porterà a perdere di vista i nostri valori, la nostra storia, la nostra identità. Ci ritroviamo molto nelle parole che monsignor Pompili, vescovo di Rieti, che ha avuto modo di conoscere le Misericordie nell’impegno che abbiamo profuso nella sua diocesi dopo il terremoto del Centro Italia, ha rivolto in occasione dell’anniversario della prima terribile scossa. ‘Non servono eroi solitari’ ha detto il vescovo, servono – ha spiegato- tanti uomini e donne di buona volontà che decidano di mettersi insieme per il bene delle loro comunità. È quello che le Misericordie della Toscana cercano di fare, da 8 secoli».

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